Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 24/05/2017
Sbarchi migranti: oltre quota 50mila
Sbarchi migranti: oltre quota 50mila
24/05/2017  | Immigrazione.  

 

Secondo dati del Viminale, il trend degli arrivi è costantemente superiore al 2016, tra il 40 ed il 45%. Mentre l’immigrazione legale si prosciuga e molti immigrati lasciano il nostro Paese, l’immigrazione più povera aumenta la pressione verso l’Italia.

 

di Giuseppe Casucci

 

Roma 24 maggio 2017 (redazionale) - Si mantiene alta la pressione migratoria, in specie dalle coste della Libia da cui partono la maggioranza di barconi e gommoni fatiscenti, spesso casa di naufragi e morti in mare (già oltre mille quest’anno). Secondo dati del Viminale, che pubblica puntualmente sul suo sito il degli sbarchi, ieri abbiamo superato quota 50 mila arrivi (per l’esattezza 50.039). Siamo al 46,16% in più rispetto allo stesso periodo del 2016 e il surplus mensile negli arrivi fa ormai facilmente pronosticare una cifra a fine anno molto vicina alle 250 mila unità.

 

Metamorfosi dell’immigrazione - Una tendenza in contraddizione con l’andamento dell’immigrazione tradizionale .- quella che arriva attraverso vie legali. Nel 2016, l’aumento di stranieri residenti è stato solo di 2.500 unità (a cui vanno aggiunti però 205 mila stranieri divenuti cittadini italiani). Dipende naturalmente da molte cause: la crisi economica e la mancanza di lavoro, ma anche dal blocco degli ingressi legali per motivi di lavoro che dura ormai da 7 anni.

 

Mentre diminuisce l’immigrazione legale, si moltiplica invece per due l’arrivo di quella irregolare. Si tratta di migranti in prevalenza “economici” – cioè che tentano di raggiungere l’Europa per cercarvi lavoro ed una vita nuova – non di rifugiati in fuga da guerre o persecuzioni personali (naturalmente ogni caso va valutato a sé come prevede la normativa in materia di richiedenti asilo). Gli arrivi provengono – in ordine - dalla Nigeria, Bangladesh, Guinea, Costa D’Avorio, Gambia, Senegal, Marocco, Mali, Pakistan e Sudan.

 

Violazioni dei diritti umani in Libia - Le cronache e le testimonianze di molti migranti arrivati, testimoniano di torture e sevizie subite soprattutto in Libia, da scafisti, ma anche da miliziani coinvolti spesso nel traffico delle persone, un business molto lucroso (qualcuno parla di 4 miliardi di euro andati alle organizzazioni della tratta nel 2016). Spesso la gente in arrivo dal deserto viene imprigionata, lasciata per giorni senza cibo; ci sono molti casi raccontati di donne vengono violentate e di minori che vengono separati dai genitori. Il tutto perpetrato da organizzazioni criminali al fine di ottenere ingenti somme di denaro dai familiari di queste povere vittime della povertà e spesso anche dei conflitti locali.

 

Quando poi vengono liberati ed imbarcati, i rischi non sono finiti: le imbarcazioni sono sempre più malandate e spesso lasciate alla deriva senza motore, nella speranza di essere soccorsi dalla nostra guardia costiera o da imbarcazioni di salvataggio di alcune ONG. Da lì il passo verso le tragedie è breve.

 

Il Governo italiano ha dichiarato di essere pronto ad accogliere quest’anno almeno 200 mila persone: un impegno lodevole che rischia però di non essere con diviso da altri Paesi europei. Discutibile anche l’idea di poter dissuadere dagli arrivi gente disperata, semplicemente introducendo norme più securitarie (legge Minniti - Orlando)..

 

L’Italia è un Paese accogliente - Attualmente il sistema di accoglienza italiano da protezione ad almeno 180 mila persone. Tra le regioni più accoglienti, al primo posto (come sempre) Lombardia (13%), Lazio e Campania (entrambe con il 9% dei migranti accolti; seguono Piemonte e Veneto (entrambe con l’8%). E poi Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia (con il 7%). In coda la Basilicata con l’1% dei profughi in accoglienza.

 

Gli arrivi - Tra i porti più sotto pressione: Augusta (11.100), Catania (6.454), Trapani (4.202), Pozzallo (3.700), Vibo Valentia (3.656), Reggio Calabria (3.221), Messina (3.183), Cagliari (2.365), Salerno (2.355), Palermo (2.071) e Lampedusa (2054). Questo alla data del 23 maggio.

 

Minori stranieri non accompagnati - L’anno scorso ne sono arrivati quasi 26 mila, molti dei quali si sono dileguati dopo i primi soccorsi. Nel 2017 ne sono arrivati sino ad oggi 6.242 bambini.