Palermo, 8 maggio 2017 (AdnKronos) - "Notiamo che c'è una strategia deliberata dei trafficanti di esseri umani di fare partire i migranti sempre più in massa e in condizioni sempre più precarie. Fanno riempire i gommoni sempre di più. E lo dimostrano gli ultimi due naufragi". E' quanto dice all'Adnkronos Carlotta Sami, portavoce Unhcr, commentando i naufragi del mare che avrebbero provocato la morte di almeno duecento migranti, tra cui numerosi bambini e tante donne. "Il gommone naufragato ieri, provocando 82 morti - spiega Carlotta Sami - è affondato neppure 7 o 8 ore dalla partenza dalla Libia. A bordo c'erano 182 persone, come mi dicono i colleghi in Libia, cinquanta persone sono sopravvissute".
"Per noi è un momento di grande allarme, perché le vittime del mare durante le traversate sono sempre di più. Ricordo solo che dall'inizio dell'anno le vittime sono oltre 1.300, tra cui tante donne e molti bimbi piccoli - dice ancora Carlotta Sami - Proprio ieri ha voluto commentare la situazione anche il nostro Alto Commissario per i rifugiati da Ginevra, Filippo Grandi, che anche ieri ha ribadito che il salvataggio è un principio fondamentale che richiama all'umanità di tutti noi e che non può subire nessun compromesso". Per Carlotta Sami, il "fatto che la situazione non sia risolta lo dimostrano questi 1.300 morti solo quest'anno, quindi molti più dell'anno scorso".
"E dire che siano i salvataggi a provocare queste partenze non è corretto - aggiunge ancora Carlotta Sami - e a confermarlo ci sono le ricerche approfondite e neutrali che dimostrano come i salvataggi in mare non siano un fattore di attrazione. La gente parte per la disperazione". Ma come si fa a evitare tutti questi morti in mare? "A noi risulta evidente il grido di aiuto che la Guardia costiera italiana fa continuamente di fronte a questa ondata di partenze massiccia".
"Bisogna intervenire alla radice della questione, prima che le persone vengano catturate nel deserto - dice ancora Carlotta Sami - Una settimana fa l'Unhcr ha aperto un sito vicino al deserto. C'è bisogno di un lavoro congiunto dei paesi europei e quelli africani. E poi gli sforzi per risolvere i conflitti dovrebbero essere moltiplicati".
Sulle ong e le polemiche giudiziarie Carlotta Sami non si è voluta esprimere: "Noi non commentiamo - dice - crediamo che ci siano stati già troppi commenti in assenza di fatti concreti. Siamo in attesa del report della Commissione del Senato che ci auguriamo porti chiarezza. Ci auguriamo che tutti i responsabili siano in grado di stabilire l'assoluta necessità di salvare vite umane".
(Ter/AdnKronos)