Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 27/04/2017
Global Forum sulla migrazione
Global Forum sulla migrazione
27/04/2017  | Immigrazione.  

 

A cura del Dipartimento Politiche Migratorie UIL

 

ituc-csi-igb-loghinoRoma, 27 aprile 2017 – Si è tenuta, la scorsa settimana a Bruxelles, presso la sede della CSI, il Forum globale sul fenomeno migratorio ed i suoi effetti sulla società globale, in termini sia economici e sociali, sia culturali. L’evento è stato organizzato dalla CSI, ed ha visto la partecipazione di circa 40 quadri sindacali provenienti da 20 diversi Paesi di vari continenti. Obiettivi: la mappa della governance a livello internazionale dei movimenti migratori e dei profughi; la definizione delle priorità sindacali in materia, vista anche la prossimità della Conferenza Internazionale del Lavoro a Ginevra del prossimo giugno, che ha tra i suoi temi cardine anche quello concernente i flussi migratori.

 

Dall’Italia erano presenti Sergio Bassoli (Cgil), Liliana Ocmin (Cisl) e Giuseppe Casucci (Uil). Nel 2015, è stato detto, i migranti a livello mondiale hanno toccato la cifra di 244 milioni, in aumento di 71 milioni dal 2000. Metà di loro sono donne. I lavoratori migranti rappresentano il 4,4 per cento della forza lavoro globale. La percentuale maggiore di lavoratori migranti, sul numero totale di lavoratori si trova negli Stati arabi (un terzo), seguita da Nord America (Un quinto) e l'Europa settentrionale, meridionale e occidentale (un sesto).

 

Tutti i migranti, direttamente o meno, sono alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita per se stessi e per le loro famiglie. Circa il 71,1 per cento di tutti i lavoratori migranti è  impiegato nel settore dei servizi. Il resto è lavora nell'industria, di produzione e di costruzione, e in agricoltura. I lavoratori migranti spesso si trovano ad affrontare discriminazioni e sono sovra-rappresentati nell’ambito di lavori sporchi, pericolosi e degradanti (in inglese le tre d: dirty, dangerous and demeaning jobs). Per la loro condizione di fragilità sociale, i  lavoratori migranti sono particolarmente vulnerabili al lavoro forzato ed a forme di schiavitù moderna. La migrazione attraverso le frontiere è probabile che continui come una caratteristica importante del "futuro del lavoro", uno delle sette iniziative centenarie di ILO.

 

La migrazione del lavoro avrà anche un impatto significativo sulle trasformazioni nella Governance del lavoro nel futuro. Nel novembre del 2015, il Governing Body di ILO ha deciso di lanciare un dibattito  generale sulla migrazione per lavoro, con particolare riferimento ad un efficace governo della  migrazione per lavoro a livello nazionale, bilaterale, regionale e interregionale, e condizioni eque di ingresso al lavoro, temi valutati essere componenti chiave dell'agenda per una migrazione equa dell'ILO. La discussione è stata incentrata sulle tendenze globali e regionali della migrazione per lavoro, le sfide per la loro gestione. Accordi bilaterali sulla migrazione per  lavoro, migrazione regionale, mobilità e equo reclutamento, dovrebbero rafforzare l'impatto dell'ILO in questo importante campo di attività ecnomica e sociale.

 

Le conclusioni, anche a livello di Conferenza ILC dovrebbero correlarsi a livello globale, in particolare la negoziazione e l'adozione di un Global Compact sulla migrazione sicura, ordinata e regolare da parte delle Nazioni Unite nel 2018 e di migliorare la formulazione e l'attuazione delle politiche per promuovere la migrazione equa a livello nazionale. Tra i temi affrontati nel dibattito:  il rinnovato impegno politico per la ratifica delle convenzioni ILO sul lavoro (97 e 143, in particolare); accordi bilaterali su migrazione e mobilità per lavoro; accesso equo al lavoro.