(ITALPRESS) – Strasburgo, 05 aprile 2017 - In una risoluzione approvata oggi, il Parlamento Europeo ha chiesto con urgenza "misure multilaterali per controllare il numero, senza precedenti, di migranti in movimento in tutto il mondo e per far cessare le morti nel Mediterraneo".
Nella risoluzione, approvata con 333 voti favorevoli, 310 contrari e 46 astensioni, si chiede un "regime di governance multilaterale" per la migrazione internazionale, fondato sulla cooperazione; una più stretta cooperazione tra l'UE, gli organismi specializzati delle Nazioni Unite, le banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni regionali e altri attori; la creazione di una vera e propria politica comune europea in materia di migrazione incentrata sui diritti umani e basata sul principio di solidarietà tra gli Stati membri; il coinvolgimento del Parlamento nella creazione e nell'implementazione del Quadro di partenariato e i relativi "migration compact" che l'UE sta attualmente negoziando con Paesi terzi come Giordania e Libano: deputati condannano la mancanza di trasparenza su questi accordi, che finora non sono stati dibattuti prima dell'adozione; assistenza e cooperazione UE "incondizionate": il supporto dell'UE non dovrebbe "incentivare i Paesi terzi a cooperare alla riammissione dei migranti irregolari o dissuadere con la coercizione le persone dal mettersi in viaggio, oppure fermare i flussi diretti in Europa".
"Il sistema di aiuti umanitari è completamente sorpassato e, quindi, abbiamo bisogno di un approccio più olistico e duraturo, con legami più stretti tra sfera umanitaria da un lato e lo sviluppo dall'altro", ha detto il correlatore Agustín Díaz de Mera (Ppe), nel corso del dibattito in Plenaria. "Non dovremmo parlare di una crisi migratoria, ma piuttosto di una crisi della solidarietà all'interno dell'UE. Possiamo anche parlare di una crisi istituzionale, poiché il Consiglio dell'Unione europea non è in grado di rispettare i propri impegni, di una crisi morale, poiché sembriamo più preoccupati a chiudere i nostri confini e incoraggiare i rimpatri, piuttosto che affrontare le cause profonde della crisi che vediamo", ha aggiunto la correlatrice Elena Valenciano (S&D). La risoluzione inoltre sostiene la campagna "Together" delle Nazioni Unite per ridurre la percezione negativa dei rifugiati e dei migranti.
Intanto l’OIM fa sapere che dall’inizio dell'anno almeno 663 migranti e rifugiati sono morti nel Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere l'Europa e il totale degli arrivi via mare nel Vecchio Continente al 2 aprile è salito a 29.369, secondo gli ultimi dati resi noti oggi a Ginevra dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Oltre l'80 % degli arrivi sono stati registrati in Italia (24.513) e il resto in Grecia (3.856) e Spagna (1.000). In Italia, il numero degli sbarchi dall'inizio del 2017 si avvicina alla soglia dei 25mila, il 25% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, secondo le cifre diffuse dal portavoce dell'Oim in Italia, Flavio Di Giacomo. Il totale annuale degli sbarchi registrati l'anno scorso sulla rotta del Mediterraneo centrale che collega il Nord-Africa e l'Italia era di 181.436. Se le tendenze persistono, gli arrivi totali per l'intero 2017 potrebbero superare i 200.000 per la prima volta dall'inizio dell'emergenza in corso.