Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 21/03/2017
Obiettivo del Viminale 80mila sbarchi in meno
Obiettivo del Viminale 80mila sbarchi in meno
21/03/2017  | Immigrazione.  

 

Di Marco Ludovico, il Sole 24 Ore

 

Milano, 21 marzo 2017 - La tabella di marcia al Viminale è stata definita in queste ore con un crono-programma. Tutte le tappe di attuazione delle intese con la Libia hanno bisogno di tempi necessari e scogli da superare. La formazione del personale libico. L’individuazione, disponibilità e consegna delle motovedette. L’invio di una serie di altre - innumerevoli - dotazioni richieste dagli emissari del governo di Tripoli. Presentate non solo all’esecutivo italiano ma già a fine febbraio anche a Bruxelles. Una lista quasi sterminata, comprende persino salvagenti e occhiali da sole. Ma occorre fare i conti anche con i nodi da sciogliere tra le normative e le intese internazionali tuttora in atto.  L’obiettivo del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e in particolare del ministro dell’Interno, Marco Minniti, è soprattutto uno: fermare l’ondata inarrestabile di sbarchi. La tendenza attuale è molto preoccupante. Siamo a circa 23mila arrivi, circa il 40% in più rispetto al 2016 nello stesso periodo.  L’anno scorso a consuntivo sono approdati 181.436 immigrati. Il bilancio finale 2017, ipotizzando il 30% annuo di incremento, rischia di diventare pari a 230mila persone. Più dei 200mila sbarchi pure ipotizzati fin dallo scorso ottobre con il piano Anci per distribuire i richiedenti asilo in tutti i Comuni d’Italia. L’obiettivo del pattugliamento davanti alle coste libiche da parte della guardia costiera locale è efficace in astratto, tutto però in fase di costruzione. L’intesa di ieri alla Scuola superiore di Polizia è un altro tassello fondamentale, ma non ancora decisivo. L’obiettivo - la riduzione dei flussi - è tuttavia condiviso al massimo livello politico. In termini numerici, significa contenere le cifre finali degli sbarchi. Dai 230mila oggi ipotizzabili scendere almeno ai 181mila dell’anno scorso. Ancor meglio, al livello 2015, pari a 153.842 stranieri: sarebbero così 80mila sbarchi in meno rispetto a quelli potenziali. Non è poco.

 

Oggi però è molto difficile fare una previsione a così lunga proiezione, fino a dicembre: troppe ancora le variabili in gioco. Ma secondo gli addetti ai lavori più autorevoli, a fine settembre potremo capire se tutti gli sforzi messi in campo per la Libia dall’Italia sono stati una scelta lungimirante. Le criticità da risolvere, intanto, sono molte. Una in apparenza banale e tuttavia decisiva per il successo dell’operazione riguarda il personale libico impegnato, quando sarà, a pattugliare le coste: da almeno due mesi, come hanno avuto modo di lamentarsi alcuni ufficiali, non ricevono lo stipendio. Non se ne può fare carico l’Italia e neanche l’Europa: in quest’ultima sede è stato pure chiesto aiuto. La questione non può andare avanti a lungo senza rischiare un ammutinamento collettivo.

 

Un nodo ancora più delicato riguarda il placet dell’Onu all’invio di mezzi, come le motovedette, se la loro costruzione è configurata in modalità dual use: un’unità navale dotata di armi o comunque in grado di avere un’attività di tipo militare vìola l’embargo tuttora in vigore con la Libia. Il lavoro del comitato misto italo-libico costituito presso il dipartimento di Pubblica sicurezza, guidato da Franco Gabrielli, sta verificando anche questa tra le questioni da risolvere. 

 

I libici hanno chiesto anche mezzi navali imponenti: alcune unità di 50 metri di lunghezza, di 40 e di 30 metri. Del resto è impensabile che per fermare i traffici di migranti bastino le sei motovedette in arrivo, ora in Tunisia, e le altre quattro annunciate a completare la prima fase. I tempi per il «pronto impiego» dei libici, dunque, non sono brevi. E l’attività di polizia guarda ora alle mosse dei trafficanti. È possibile, infatti, che nell’immediato aumentino ancora di più - i segnali non mancano - i flussi dei disperati. Tattica criminale per alzare il prezzo con il leader libico Fayez al-Sarraj.

 

Il Sole 24 Ore