Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 07/03/2017
Corte di Giustizia Ue, gli Stati Membri possono rifiutare anche i visti umanitari
Corte di Giustizia Ue, gli Stati Membri possono rifiutare anche i visti umanitari
07/03/2017  | Immigrazione.  

 

(redazionale) Lussemburgo, 7 marzo 2017 - I paesi dell'Unione europea possono rifiutare visti umanitari a quanti intendano chiedere asilo. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea di Lussemburgo a proposito della vicenda di una famiglia siriana riparata in Belgio. Per il governo belga accettare la richiesta della famiglia siriana avrebbe costituito "un precedente pericoloso", destinato a far perdere "ogni controllo sulle frontiere" e ad aprire la strada alle richieste e all'afflusso "di decine di miglia di persone alle sedi di diplomatiche ad Ankara o Beirut". 

 

Secondo la Corte di giustizia: "Gli Stati membri non sono obbligati, in virtu' del diritto dell'Unione, a concedere visti umanitari a quanti vorrebbero recarsi sul loro territorio nell'intento di chiedere asilo. Le domande vanno fatte sulla base delle legislazioni nazionali". Insomma, ciascun paese europeo mantiene il controllo sulla propria politica di concessione di visti umanitari senza imposizioni da parte Ue.

 

La sentenza, definitiva e destinata a fare giurisprudenza, va nella direzione decisamente opposta al parere - non vincolante - emesso dall'Avvocato generale della Corte Ue di Lussemburgo del 7 febbraio, Paolo Mengozzi, secondo il quale invece i Paesi erano obbligati. In particolare la vicenda riguarda una coppia siriana ed i loro tre figli piccoli, che il 12 ottobre 2016 avevano presentato domanda di visti umanitari all'ambasciata del Belgio a Beirut, per ottenere visti con validità territoriale limitata, sulla base del codice dei visti dell'Ue, per lasciare Aleppo e presentare una domanda d'asilo in Belgio.

 

Uno di questi, in particolare, aveva spiegato di essere stato sequestrato da un gruppo armato, percosso e torturato, e di essere stato liberato su pagamento di riscatto. Nella richiesta si insisteva in particolare sul degrado della sicurezza, segnalando inoltre che appartenendo alla confessione cristiana ortodossa, rischiavano di essere oggetto di persecuzione.

 

Il 18 ottobre 2016, l'Ufficio per gli stranieri belga ha respinto le domande, ritenendo che con la richiesta di un visto con validità territoriale limitata per presentare una domanda d'asilo in Belgio, la famiglia siriana avesse l'intenzione di restare in Belgio per un periodo superiore a 90 giorni.

 

Secondo la Corte Ue, "consentire a cittadini di Paesi terzi di presentare domande di visto finalizzate ad ottenere il beneficio di una protezione internazionale nello Stato membro di loro scelta lederebbe l'impianto generale del sistema istituito dall'Unione per determinare lo Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale".