Roma, 21 febbraio 2017 - Boom dei ricorsi in Italia contro il diniego allo status di rifugiato da parte delle Commissioni territoriali; una conseguenza diretta dell’aumento degli sbarchi di migranti sulle nostre coste, che proprio nell’anno passato ha fatto registrare numeri mai raggiunti (181.436) con un incremento del 18% rispetto al 2015 (153.000).
In soli dieci mesi, da gennaio ad ottobre 2016, le impugnazioni presentate hanno dato luogo a quasi 38mila nuovi procedimenti davanti ai tribunali. Si tratta dei dati più aggiornati su questo fenomeno, che ha spinto il governo a intervenire con il decreto legge, finalizzato ad accelerare le procedure per l’asilo. E sono il risultato di un monitoraggio tra gli uffici giudiziari condotto dalla Settima Commissione del Csm, presieduta dal consigliere Claudio Galoppi.
La pioggia di impugnazioni (nel dettaglio 37.899) ha investito soprattutto i distretti di Napoli (3.593), Milano (3.354), Palermo (2.906), Roma (2.837), Venezia (2.668), Firenze (2.102) e Catania (2.077). Appena sotto la soglia di 2.000, i distretti di Bari (1.969), Torino (1951) e Bologna (1.830).
Negli stessi dieci mesi sono state invece quasi 4mila (3.958 per l’esattezza) le decisioni dei giudici di primo grado appellate: il primato dei ricorsi, 881, lo detiene la Corte di appello di Ancona; a seguire le Corti di appello di Bologna (521), Brescia (489), Cagliari (445), Catanzaro (276) e Perugia (244). Si tratta di un dato particolarmente significativo considerato che il decreto legge prevede la soppressione dell’appello.
A fronte dei circa 38mila procedimenti in entrata, i tribunali ne hanno definito, con sentenza, meno di 10mila: 9.521. Si tratterebbe però di una cifra sottostimata, da ritoccare al rialzo. La ragione è che solo da poco i procedimenti sull’asilo vengono registrati con un codice specifico e quindi sarebbero rimasti fuori dalla ricognizione del Csm – spiegano a Palazzo dei marescialli – all’incirca altri 7mila procedimenti, che porterebbero la cifra totale di quelli smaltiti ad oltre 16mila. I procedimenti pendenti, invece, sempre davanti ai giudici di primo grado, superano la soglia di 40mila: 40.443. Mentre per quanto riguarda le Corti d’appello, procedimenti in entrata e pendenti tendono a equivalersi: i primi sono 3.958, i secondi 4.086.
Il decreto legge, che forse sarà pubblicato domani sulla Gazzetta ufficiale, prevede l’istituzione di sezioni specializzate nella materia dell’asilo in 14 tribunali e dà priorità alla trattazione di questi procedimenti. Ma senza alcun incremento degli organici. “Tutto questo rallenterà la trattazione delle cause in altri settori” ammette il consigliere Francesco Cananzi, che pure, come gli altri componenti della Settima Commissione, è favorevole alla specializzazione dei magistrati. “Per far fronte a questo aggravio di lavoro c’è l’impegno del Csm a provvedere a breve a una pubblicazione straordinaria di posti negli uffici dove saranno istituite le sezioni specializzate”; il che vuole dire che Palazzo dei marescialli cercherà di coprire i vuoti in quegli uffici con il trasferimento volontario di magistrati da altre sedi giudiziarie.