Pubblicato il decreto legge sulla G.U. del 18 febbraio 2017. Cambiano le procedure per la protezione internazionale, con un grado di giudizio in meno nei ricorsi ed un aumento potenziale dei rigetti. Nascono i Centri di Permanenza per i Rimpatri
(redazionale) Roma - 20 febbraio 2017 - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso venerdì ed è in vigore da sabato 18 febbraio, il decreto-legge 17 febbraio 2017, n. 13 "Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell'immigrazione illegale".
Tra le tante novità, il DL istituiscesezioni specializzate in immigrazione e asilo in 14 tribunali italiani. Cambia poi leprocedure davanti alle Commissioni Territoriali per l'Asilo, dalle notifiche ai colloqui, ed elimina un grado di giudizio nei ricorsi a fronte del rigetto della domande di asilo: dopo la decisione del tribunale si potrà solo ricorrere in Cassazione. Oltre all’eliminazione del secondo grado di giudizio (norma che ha visto le critiche recenti di incostituzionalità da parte della Cassazione), verrà anche impedito al richiedente asilo di presenziare all’udienza del primo grado di giudizio. Il giudice prenderà visione di un’intervista registrata dello stesso profugo realizzata durante il colloquio con la Commissione Territoriale per l’Asilo.I richiedenti asilo potranno essere impiegati, se vogliono, inattività di utilità sociale.
Il decreto disciplina anche il passaggio neglihotspot (punti di crisi) degli stranieri sorpresi a varcare irregolarmente la frontiera o salvati in mare, che verranno fotografati e sottoposti al prelievo delle impronte digitali per la segnalazione nei database europei.Chi si rifiuterà di sottoporsi a questi rilievi potrà essere trattenuto nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (nuovo nome dei Cie).
Sull'intero territorio nazionale verrà creata una rete dinuovi Centri di Permanenza per i Rimpatri, dove verranno trattenuti gli stranieri irregolari destinati al rimpatrio forzato durante le procedure di identificazione, lo scambio di documenti e informazioni con il Paese d'Origine e l'organizzazione del viaggio.
Potranno rimanerci al massimo 90 giorni (più ulteriori 15, altra novità, “nei casi di particolare complessità delle procedure"). Il Garante dei detenuti avrà pieni poteri di verifica e accesso ai CPR.
Un aspetto di gravità relativo all’eliminazione del secondo grado di giudizio, è i suoi potenziali effetti in termini di rigetti delle domande. Infatti, l’esperienza di questi ultimi anni ci dice - che in genere - nel giudizio di primo grado venivano rigettati dal 50 al 60% delle domande, rigetti che venivano poi venivano recuperati nel giudizio d’appello dove alla maggioranza veniva concesso un permesso di protezione internazionale e/o umanitaria. L’eliminazione del giudizio d’appello potrebbe dunque portare al quasi raddoppio delle domande rigettate. Critiche sono anche state espresse da gran parte della società civile per la scelta della creazione dei Cpr, visto soprattutto il fallimento dell’esperienza dei CIE.
Il DL dovrà essere recepito dal Parlamento entro 60 giorni, pena la sua decadenza.