di Fabrizio Morviducci
Scandicci (Firenze), 8 febbraio 2017 - «Io farei di meglio, li userei come cavie da laboratorio per testare i farmaci... perché testarli sugli animali? Se servono gli uomini testiamoli sugli uomini». «Ci vorrebbe un bel campo di detenzione stile Guantanamo, per fargli passare la voglia. In confronto i campi di concentramento erano dei resort per le vacanze...!!!». Sono solo due delle centinaia di frasi postate su Facebook a commento di tre post pubblicati da Leonardo Batistini, consigliere comunale della Lega Nord di Scandicci, hinterland di Firenze, nei giorni caldi in cui in città si discuteva dell’apertura di un centro migranti (inaugurato nelle scorse settimane) gestito dalla Caritas diocesana. Tutto questo accadeva nel luglio scorso.
A OTTOBRE il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, Pd, decise di presentare un esposto alla procura su quelle ed altre frasi ingiuriose. La procura fiorentina ha aperto un fascicolo per diffamazione, minacce e istigazione all’odio razziale. In questi giorni su richiesta del pm, Benedetta Foti, stanno passando davanti alle forze dell’ordine per essere interrogati tutti gli autori dei commenti a quei post. Dai più terribili a quelli più leggeri ma ugualmente ritenuti degni di attenzione. Non i 26 nei confronti dei quali il sindaco aveva presentato l’esposto, ma circa 150 persone. Casalinghe, operai, studenti.
«Abbiamo letto per giorni toni e argomenti irripetibili, usati da un numero costante di persone – ha detto Fallani – volevamo dare un messaggio chiaro, di rispetto istituzionale. Non mi sembra di aver fatto una cosa straordinaria, ho solo rispettato il principio della legalità tra le persone. Ci abbiamo pensato a lungo, ma alla fine della questione, il ripetersi di questi comportamenti lo abbiamo ritenuto inaccettabile per una comunità come la nostra. Del resto nel rispetto delle decisioni della Procura, se tante persone sono state ascoltate, penso non si trattasse di una questione così marginale».
Di segno opposto la posizione di Batistini, che fin da subito aveva preso pubblicamente le distanze dai post più offensivi: «È allucinante che un sindaco, invece di pensare ai problemi di Scandicci, utilizzi l’avvocato del Comune per denunciare i propri cittadini. Su Facebook talvolta ci sono commenti eccessivi e deprecabili ma qui sono state denunciate anche persone che hanno scritto semplicemente ‘ruspa’ oppure che volevano suonare il campanello al sindaco o ribellarsi all’arrivo di nuovi profughi. Se il sindaco vuole denunciare tutti quelli che scrivono ‘ruspa’ allora non basterebbero i tribunali di tutta Italia!».
Le persone coinvolte nell’inchiesta sono state identificate non solo nell’area fiorentina, ma in tutta Italia. Stasera a Scandicci si ritroveranno in diversi, tra coloro che sono indagati per istigazione all’odio razziale, minacce, diffamazione. Si ritroveranno in una riunione per contarsi e capire quali sono i possibili sviluppi della vicenda. Pesano su questa storia i commenti più duri, alcuni di stampo nazista non solo sui migranti, ma anche sugli amministratori: «Al gas tutti quanti sono lì in comune»; «Bravo... alle docce!!!»; «Io sono sempre per un bel falò in comune chi c’è c’è». «Ma finitela colle proposte e iniziamo colle fucilate».
Ma oltre le 26 situazioni segnalate nell’esposto, si è aperto un fronte con più di 150 posizioni che saranno vagliate dal pm, il quale al termine delle indagini può chiedere rinvio a giudizio o archiviazione a seconda della gravità e della rilevanza penale del testo pubblicato.