Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 07/02/2017
Sbarchi: da gennaio 9.359 nuovi arrivi dal Mediterraneo
Sbarchi: da gennaio 9.359 nuovi arrivi dal Mediterraneo
07/02/2017  | Immigrazione.  

 

Nel 2016, al netto dei contributi della Ue, che sono stati la vergognosa cifra di 120 milioni, sono stati spesi 3,3 miliardi. Nel 2017 la spesa per l’immigrazione rischia di arrivare al record storico di 4,2 miliardi di euro

 

Redazionale

 

Roma, 07 febbraio 2017 - Malgrado il recente accordo Italia- Libia per fermare l’attività degli scafisti e malgrado il maltempo, continuano ad ondate gli arrivi sulle nostre coste del Sud Italia. Negli ultimi 4 giorni, le motovedette della Guardia Costiera, tra Lampedusa e Augusta, ne hanno sbarcati quasi 1500. Negli ultimi cinque giorni ne sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia, quasi 2000.

 

La Marina libica, ha comunque iniziato un’attività di pattugliamento nelle proprie acque territoriali ed ha fermato e riportato a terra qualche centinaio di migranti caricati su barconi e gommoni di fortuna. Vedremo a breve se i nuovi impegni presi dai leader europei nel recente vertice di Malta (Dichiarazione di Malta) darà qualche risultato in termini di controllo dei flussi migratori.

 

Secondo dati del Viminale sono – dal ° gennaio e fino la data di oggi – 9359 le persone soccorse dalla nostra Marina e sbarcate in Italia. Rispetto allo stesso periodo del 2016, l’incremento è del 55%.  Se il trend di crescita dovesse continuare anche quest’anno si avrebbe un nuovo record negli arrivi, rispetto i 181.436 migranti e profughi sbarcati nel 2016. Attualmente sono 175.220 le persone ospitate nel sistema di accoglienza, di cui 136.711 presenti nelle strutture temporanee, 23.107 negli Sprar, 13.977 nei centri di prima accoglienza e 1.425 negli hotspot.

 

In termini di ospitalità nelle regioni, un plauso va alla Lombardia con 23.212 persone accolte, seguita dal Lazio (14.722), Campania (14.430), Sicilia (14.150, Veneto (13.587). I porti maggiormente interessati dagli arrivi sono in ordine: Augusta, Catania, Trapani, Reggio Calabria, Lampedusa, Messina, Vibo Valentia, Pozzallo, Porto Empedocle e Taranto. Trapani, Lampedusa, Pozzallo e Taranto sono sedi dei 4 hotspot finora esistenti.

 

In termini di provenienza degli sbarcati abbiamo al primo posto la Guinea (965 arrivi dal 1° gennaio), Costa d’Avorio (933), Nigeria (526), Senegal (470), Gambia (395), Mali (330), Marocco (257), Bangladesh (242), Iraq (131), Camerun (139). Considerando la provenienza, si tratta di persone che probabilmente migrano per ragioni economiche, anche se ogni vicenda dovrà essere verificata individualmente, come vuole la legge.

 

In un rapporto inviato dal ministero dell’Economia alla Commissione Europea sui fattori rilevanti che influenzano l’andamento del debito pubblico, si evidenzia come, quest'anno, la spesa per l’immigrazione potrebbe arrivare al record di 4,2 miliardi di euro.

 

Nel 2016, al netto dei contributi della Ue di 120 milioni di €, sono stati spesi 3,3 miliardi. Per il 2017 sono già stati stanziati 3,8 miliardi, oltre ai 200 milioni del "Fondo per l’Africa" per investire nei Paesi da cui partono i flussi di immigrazione più importanti.

 

Ma quella prevista in bilancio, si legge nel rapporto, è una cifra che se il trend degli ultimi mesi dovesse continuare, potrebbe crescere di altri quattrocento milioni.

 

Secondo il ministero dell’Economia, dal 2014 a fine 2017 lo Stato avrà speso tra gli 8 e gli 8,4 miliardi di euro in più rispetto al periodo 2011-2013. L’Italia chiede che questa spesa sia considerata "eccezionale" e, pertanto, non conteggiata nel calcolo del disavanzo annuale monitorato per verificare il rispetto degli impegni di bilancio.