Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 16/01/2017
Giornata del migrante, raddoppiati i bimbi stranieri soli in Italia
Giornata del migrante, raddoppiati i bimbi stranieri soli in Italia
16/01/2017  | Immigrazione.  

 

Nel 2016 ne sono sbarcati più di 25mila. Il Papa: «Necessarie protezione e integrazione». Quattro associazioni esprimono preoccupazione per i minori accolti nel centro di Cona di Andrea Scutellà

 

(http://ilcentro.gelocal.it/pescara) Roma, 16 gennaio 2017 -  Sono sempre di più e sempre più in pericolo. Si accendono di nuovo i riflettori sugli oltre 25.800 minori sbarcati senza genitori sulle coste italiane nel 2016, in occasione della 103ª Giornata del migrante e del rifugiato. I numeri li fornisce Save the Children: l’organizzazione sottolinea che tra si tratta di ragazzi e ragazze giovanissimi, in alcuni casi di meno di 10 anni, ma soprattutto che sono più del doppio rispetto all’anno precedente, quando erano 12.360.

 

L’associazione sottolinea la necessità «di approvare senza ulteriori ritardi la legge per dotare l’Italia di un sistema organico di protezione e accoglienza» dedicato proprio ai minori soli. Una legge che garantisca una migliore «procedura per accertare l’età», «standard di accoglienza» più elevati, «promozione dell’affido familiare e della figura del tutore», «cure sanitarie e accesso all’istruzione». 

 

Oltre 5mila minori sono irreperibili. Non bisogna dimenticare i fantasmi: quelli che nel nostro paese non vogliono restare, dunque si rendono invisibili per poter continuare il loro viaggio. Secondo il Telefono Azzurro ogni due minuti viene segnalato un caso di sparizione in Europa: dal 2015 almeno 10mila ragazzi sarebbero scomparsi dopo la prima registrazione. In Italia, nei primi sei mesi del 2016, ne sono "evaporati" circa 5.200. La maggior parte  finisce nelle maglie della criminalità, dello sfruttamento lavorativo e sessuale, in molti casi i migranti diventano vittime di tratta. Nel 2016 il 54,7% delle volte le linee di Telefono Azzurro hanno squillato per minori stranieri soli.

 

La visione di Papa Francesco. Una tragedia che non è sfuggita a Papa Francesco, che ha ricordato i «migranti minorenni, vulnerabili e senza voce» nel suo Angelus. Il messaggio diffuso, oltre al lato religioso che invita a vedere nei piccoli migranti «Gesù che si è fatto bambino», è un vero e proprio programma politico che punta su tre cardini: protezione, integrazione e soluzioni durature.

 

I piccoli stranieri soli hanno bisogno di essere protetti dal traffico e dalla schiavitù; di essere inseriti a livello sociale o rimpatriati in maniera sicura e assistita; e necessitano di «una visione lungimirante capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità». Oggi i bambini migranti, spesso invisibili nel nostro paese, hanno scritto una lettera al Papa ringraziandolo per ciò che fa per loro e sottolineando di avere «speranza che le cose possano ancora cambiare».

 

Mattarella e i valori fondanti della società. Secondo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si tratta «di una realtà che interroga le coscienze di ciascuno e l’intera società. In discussione vi sono, infatti, valori fondanti della civiltà». Anche il capo dello Stato nel messaggio che invia alla Fondazione Migrantes sottolinea come sia necessaria «intelligenza e lungimiranza» per affrontare alla radice i problemi che i flussi migratori aumentati ci stanno ponendo.

 

L'appello: «A Cona condizioni degradanti per i minori». Per capire qual è il trattamento che oggi il nostro paese riserva ad alcuni minori soli basta affacciarsi nel centro di Cona, in provincia di Venezia, che deve la sua fama alla rivolta dei rifugiati e richiedenti asilo ospitati, dopo la morte della giovane ivoriana Sandrine Bakayoko, di 25 anni. Si tratta di una tendopoli in cui sono ospitate circa 1.200 persone in uno spazio che al massimo potrebbe contare 542 posti.

 

Quattro associazioni - Asgi, Giuristi Democratici, Meltingpot, Bassa Padovana accoglie e Avvocato di Strada - hanno fatto ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo per le «condizioni inumane e degradanti di accoglienza» per conto di tre minori e un maggiorenne. La Corte ha chiesto allo Stato informazioni sulla situazione: condizioni lamentate, presenza di altri minori e perché i ragazzi non si trovassero in una struttura specifica come previsto dalla legge italiana. La Prefettura, di risposta, ha trasferito i ricorrenti in un centro ad hoc. Notizia accolta con «sollievo» dalle associazioni, che però hanno sottolineato come lo Stato, così abbia «evitato che la Corte adottasse una misura cautelare».

 

La conclusione è l’espressione di una «forte preoccupazione per tutti gli altri minori ancora presenti nella struttura di Cona e per tutte le persone accolte» in «condizioni inumane e degradanti» connotate da «la mancanza di adeguato riscaldamento in un periodo di temperature così rigide, la mancanza di adeguati e sufficienti servizi igienici, la distribuzione del pasto in condizioni non dignitose».