Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 17/11/2016
Rapporto sulla protezione internazionale: 65 milioni di migranti forzati nel mondo
Rapporto sulla protezione internazionale: 65 milioni di migranti forzati nel mondo
17/11/2016  | Immigrazione.  

 

ROMA, 17/11/2016 -  (ITALPRESS) - E' come se un'intera popolazione, come quella che abita l'Italia, fosse costretta ad abbandonare la propria nazione, la propria vita per cercare riparo e futuro dall'altra parte del mondo. La fotografia che restituisce il "Rapporto sulla protezione internazionale in Italia" 2016, realizzato da Anci, Fondazione Migrantes, Caritas italiana, Cittalia e Servizio centrale dello Sprar in collaborazione con Unhcr, presentato questa mattina a Roma dal segretario generale dell'Anci, Veronica Nicotra, dal sottosegretario al ministero dell'Interno, Domenico Manzione, dal sindaco di Prato e delegato dei Comuni all'Immigrazione, Matteo Biffoni, dal presidente della Fondazione Cittalia, Leonardo Domenici, e dal direttore generale dellaFondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego, é quella di un fenomeno che ha coinvolto nel 2015 nel mondo oltre 65 milioni di migranti forzati, circa 34mila persone al giorno, ovvero una media di 24 al minuto. 21,3 milioni di questi sono rifugiati, 40,8 sfollati interni e 3,2 richiedenti asilo.

 

La Turchia ospita il maggior numero di rifugiati (2,5 milioni di persone), mentre in Europa sono state presentate 1.393.350 di domande di protezione internazionale: valore più che raddoppiato rispetto ai 12 mesi precedenti. Il primato in Ue spetta alla Germania (476.620 domande presentate, il 36% delle istanze), seguita da Ungheria, Svezia, Austria e Italia: tutti insieme, questi Paesi raccolgono il 74,8% delle domande presentate nell'Unione europea. Sulle sponde del nostro Paese sono arrivate, fino ad ottobre 2016, 159.432 persone (19.429 sono minori non accompagnati, 12,1%), facendo registrare un aumento del 13% rispetto al 2015.

 

Sono così 171.938 le persone accolte nelle strutture dedicate, come i Cara, i Cda, Cpsa, Cas e Sprar. "Per supportare i Comuni che volontariamente scelgono di aderire alla rete abbiamo proposto, tra gli emendamenti alla legge di bilancio, la possibilità di non calcolare le spese per il personale impegnato nei progetti Sprar", ha detto Nicotra. "Voglio ricordare anche il superamento del limite dei 45 euro al giorno per i progetti Sprar a favore dei minori stranieri non accompagnati, un altro tassello importante che speriamo possa permettere di estendere la rete a beneficio di tutti".

 

Il sottosegretario Manzione ha poi posto l'accento su un aspetto in particolare sul tema dei migranti: "Il fenomeno durerà ancora per anni, dunque non riesco a immaginare come una riposta strutturale 200 barconi che vanno avanti e indietro nel Mediterraneo per salvare le persone", ha affermato. "La soluzione è creare ponti, attivare sistemi di riconoscimento e valutazione già dai luoghi di partenza.

 

Se creiamo vie legali - ha spiegato -, é automatico che saremo più rigidi su quelle illegali". Per il sindaco di Prato "il lavoro dell'Anci va nella direzione del rafforzamento e dell'aumento del numero dei Comuni che aderiscono allo Sprar, l'unico sistema che garantisce una gestione pienamente trasparente delle misure di accoglienza", oltre, ha aggiunto Biffoni a "una diffusione delle strutture che rispetti criteri di proporzionalità con la popolazione residente, e la costruzione di percorsi di condivisione con la cittadinanza e il mondo del terzo settore qualificato, tutti elementi imprescindibili per vincere la partita dell'accoglienza".

 

Monsignor Perego, invece, chiede "urgentemente l'approvazione definitiva e l'entrata in vigore della legge Zampa-Pollastrini", perche', specifica il dg di Fondazione Migrantes, "la situazione dei minori non accompagnati, quasi raddoppiati nel 2016 rispetto al 2015, vede ancora un'accoglienza in strutture straordinarie (12.000 su 14.000), inoltre concentrata sia nelle strutture straordinarie che negli Sprar per i minori, soprattutto in Sicilia e in Calabria, con la crescita anche del numero degli irreperibili (8.000 nel 2016)". (ITALPRESS).