Aumentano le acquisizioni di cittadinanza, si registra un +29% in un anno. Tra le nazionalità che l'hanno ottenuta prevalgono la marocchina (22,3%) e l'albanese (16,4%). Gli stranieri prediligono, per l'inserimento, il nord Italia (59,4%).
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Roma, 5 luglio 2016 - Rimane stabile, nel corso del 2015, la presenza degli stranieri in Italia, pari a circa 5 milioni di persone. Da gennaio a dicembre si è registrata "una crescita di sole 11 mila unità" e si sono verificati i "primi cali di numeri di immigrati nel Nord Est, nelle Marche e in Umbria".
A sottolinearlo è monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. "La tanto temuta invasione che qualcuno paventava con gli sbarchi dello scorso anno - osservano gli autori del Rapporto Immigrazione 2015 di Caritas e Migrantes, presentato oggi a Roma - non ha praticamente prodotto effetti sulla composizione del panorama migratorio nazionale".
Al 31 dicembre 2015 - si legge nel rapporto - gli stranieri residenti sono 5.026.153, contro i 5.014.437 di inizio anno. E rispetto al 1 gennaio 2014, nel 2015 sono aumentati dell'1,9%. L'assenza di vie regolari per l'ingresso in Italia - aggiungono gli autori - "ha di fatto congelato il nostro Paese su numeri che vedono un'incidenza degli stranieri sulla popolazione totale di poco superiore all'8% e con caratteristiche che sono assimilabili al recente passato, eccezion fatta per la cittadinanza le cui acquisizioni sono in forte aumento nel 2014: +29% (129.887)".
Tra le nazionalità che l'hanno ottenuta prevalgono la marocchina (22,3%) e l'albanese (16,4%), due nazionalità tra quelle presenti da più tempo nel nostro Paese. Gli stranieri prediligono, per l'inserimento, il nord Italia (59,4%) e, in generale, le comunità più rappresentate sono quelle romena, albanese, marocchina, cinese e ucraina.