Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 04/07/2016
Lavoratori stranieri, appello sindacale
Lavoratori stranieri, appello sindacale
04/07/2016  | Immigrazione.  

 

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Anche la provincia di Varese ha aderito alla mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil per il rinnovo del permesso di soggiorno agli stranieri che perdono il lavoro a causa della crisi. Le tre confederazioni locali hanno promosso un presidio davanti la sede della Prefettura della città. Una delegazione è poi stati ricevuta dal prefetto  dott. Giorgio Zanzi, a cui sono stati esposti gli obiettivi della manifestazione. Riportiamo un  servizio apparso sulla TV locale “Rete 55 news.com).

 

Intervistato, Antonio Massafra, segretario generale UIL Varese, ha commentato: “abbiamo chiesto di allungare a 24 mesi la possibilità per i lavoratori migranti che vengono colpiti dai licenziamenti. Questo perché, a causa della crisi, 12 mesi non bastano per trovare un altro posto di lavoro”.  Richiesta, quella di Cgil, Cisl e Uil che è risuonata in tutto il Paese ed in ogni prefettura.  Il presupposto è chiaro: la permanenza in Italia di stranieri non rifugiati, dipende dal permesso di  soggiorno e quest’ultimo dipende, a sua volta, da un posto di lavoro. Se questo, per motivi di crisi, chiusura o licenziamenti viene a mancare, il lavoratore ha 12 mesi di tempo per  ricollocarsi, dopo di che deve andarsene. I sindacati chiedono che i tempi vengano estesi per evitare che ad andarci di mezzo siano stranieri regolari da molti anni. E questo, a cominciare da figure professionali ieri sporadiche, oggi frequenti ed oggi imprescindibili. Commenta Roberto Pagano, segretario Cisl dei Laghi: “Non è solamente la questione dei due anni di tempo in più per trovare una nuova ricollocazione, anche con delle politiche attive. Ma è cambiato il mercato del lavoro. Se pensiamo anche a questa provincia, non è più come tanti anni fa. E quindi penso non solo alle grandi industre; penso anche alle tante, tante badanti che hanno un contratto a tempo indeterminato  e quando puoi il paziente purtroppo muore…cosa fanno?”

 

E non ci dicano che privilegiamo gli stranieri a spese degli italiani, precisa Umberto Colombo, segr. Generale UIL Varese:  la nostra è una battaglia contro il lavoro nero, perché tanti di coloro che perdono il posto e non riescono a trovarne un altro in tempi utili, diventano facili prede degli sfruttatori. Dice Colombo: “è il lavoro nero, quello non tutelato contrattualmente che fa la concorrenza sleale. Perché l’imprenditore, che nella propria azienda applica contratti regolari, ha naturalmente dei costi. Chi invece fa lavoro nero, sfruttando, rischia anche di mandare fuori mercato le aziende serie.  Quindi questa battaglia, è una battaglia per i lavoratori stranieri, ma anche per tanti lavoratori italiani.

 

Posizione condivisa da Jacques Manet, in Italia da molti anni ed oggi ed oggi esponente sindacale. Chi oggi vuole davvero combattere i clandestini deve credere in questa nostra battaglia: “la richiesta dei sindacati oggi è fare in modo che questi cittadini che hanno scelto l’Italia come secondo Paese,  di non ricadere nella clandestinità , cioè nella irregolarità. Vogliamo che il permesso di soggiorno per attesa occupazione che oggi dura 12 mesi, alla scadenza  sia rinnovato e questo per non finire nella trappola del lavoro nero”.