Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 15/06/2016
Conferenza CES: «L’azione sindacale per i rifugiati»
Conferenza CES: «L’azione sindacale per i rifugiati»
15/06/2016  | Immigrazione.  

 

La confederazione europea dei sindacati lancia un documento/proposta in materia di rifugiati, ma il governo non ha raccolto l’invito.

 

(redazionale) Roma, 15 giugno 2016 - Sull’attualissimo tema dei flussi migratori ed i diritti dei richiedenti asilo; sulla parità di trattamento lavorativo e diritto all’integrazione, la CES ha promosso oggi  una Conferenza a carattere europeo: l’evento si è tenuto a Roma nel seicentesco palazzo Rospigliosi, costruito ai tempi di papa Paolo V, sui ruderi delle terme di Costantino sul colle del Quirinale.  La sala del centro congressi di detta residenza fatta costruire dal cardinale Scipione Borghese, era stracolma di una delegazione di oltre 250 quadri sindacali, italiani e non, provenienti da tutta Europa.     

 

L’iniziativa, voluta dalla Confederazione europea dei sindacati e sostenuta da Cgil, Cisl e Uil, si proponeva una riflessione generale sulla tematica migratoria, ed in particolare sulla necessità di accoglienza ed integrazione dei richiedenti protezione internazionale.  Nel corso del dibattito, il  movimento sindacale ha fatto il punto sulla politica dell’Unione in materia (accordo con la Turchia e proposta italiana del , revisione del Regolamento di Dublino, integrazione ed accoglienza dei rifugiati), sottolineando la necessità di combattere il dumping lavorativo e sociale, garantendo parità di trattamento nelle condizioni di lavoro e di retribuzione per italiani e stranieri, e favorendo concrete politiche di integrazione.

 

Presenti all’evento, oltre ad una folta delegazione di dirigenti sindacali esteri, Luca Visentini segretario generale CES, nonché i tre segretari generali Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan e Barbagallo. Giulio Di Blasi, alto rappresentante della Commissione Europea che ha sostituito Federica Mogherini, mentre nessun rappresentante del Governo italiano ha partecipato alla Conferenza.

 

Sono anche intervenuti Lamberto Zannier, Segr. Generale dell’Osce, Roland Schilling vice delegato UNHCR per il Sud Europa, George Dassis, Presidente del Comitato Economico e Sociale europeo, nonché membri del parlamento europeo e sindacalisti provenienti da tutta Europa e dalla Turchia.

 

Luca Visentini aprendo i lavori della conferenza ha dichiarato:  "La CES nota con interesse il migration compact proposto dal governo Renzi alla Ue, ma né Renzi né il governo italiano hanno risposto oggi al nostro invito". La Ces giudica "inumano ed inefficace" l'accordo con la Turchia. "Non si possono dare - dice Visentini - 6 miliardi alla Turchia perché si tenga i migranti. Sappiamo, invece, che molti rifugiati vengono rimandati indietro nei Paesi di origine, anche dove c'è la guerra". Per il segretario CES  "i rifugiati possono portare un importante contributo all'economia e al welfare dell'Europa, ma serve la parità di trattamento. Non ci possono essere lo sfruttamento e condizioni diseguali tra lavoratori". Ancora:  la Ces denuncia "la totale assenza di solidarietà da parte di alcuni Paesi europei. I migranti rischiano la vita e alcuni Paesi rispondono con mura, barriere e fili spinati”.” Infine, secondo l’oratore, le relocation decise dalla Commissione Ue sono state attuate con il contagocce". La CES lancia un proprio documento in  materia di migranti e rifugiati. Nel documento la Ces invoca: 1) una politica di asilo europea proattiva, che rispetti gli standard di protezione internazionali; 2) operazioni continue di salvataggio per evitare ulteriori morti in mare; 3) canali legali sicuri di immigrazione; 4) una revisione del regolamento di Dublino; 5) un sostegno allo sviluppo più efficace nei Paesi d'origine e leadership della Ue per riportare la pace nelle aree di conflitto; 6)servizi pubblici adeguati in materia di occupazione e alloggi; 7) centri ben equipaggiati di accoglienza e di esame delle richieste di asilo.

 

Per la Ces l'inserimento di rifugiati nel mercato del lavoro rappresenta "una sfida e un'opportunità al tempo stesso". I sindacati sosterranno investimenti in grado di incentivare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, esorteranno i servizi pubblici per l'occupazione a migliorare le competenze dei rifugiati, in modo da consentire loro un rapido accesso al mercato del lavoro. Per la Ces è essenziale "puntare a realizzare un'assoluta parità di trattamento nel mercato del lavoro e parità di accesso ai servizi sociali, sia per i lavoratori locali sia per i migranti". I sindacati europei chiedono inoltre più fondi "per i Paesi che accolgono i rifugiati". La Ces, con i suoi 45 milioni di affiliati, costituisce "un baluardo contro tutte le forme di intolleranza. I sindacati tessereranno e rappresenteranno tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità".   

 

Per Susanna Camusso, segretaria generale Cgil: "L'accordo con la Turchia è sbagliato per la questione dei diritti umani e perché  così si scarica fuori dalla UE un problema che la riguarda direttamente". "Abbiamo visto con favore il Migration compact perché se le diseguaglianze tra i paesi continuano a crescere, cresceranno anche i migranti", ha aggiunto. "Bisogna cambiare e profondamente, cambiare l'Europa e riconoscere nei migranti e nei profughi un fratello e una sorella da accogliere. La maggioranza di questi scappano dalla morte certa, dalla morte loro e dei loro familiari, quindi è  inaccettabile l'atteggiamento europeo". Toccando il tema della Brexit ed il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dalla UE del prossimo 23 giugno,  Camusso ha aggiunto:  "Penso che bisogna continuare a sostenere l'unità  dell'Europa e che l'idea dell'uscita dalla comunità non sia utile per le sorti e il destino dei  lavoratori italiani che sono in Gran Bretagna, penso a tutti i temi della condizione sociale europea del non dumping tra paesi. Torno a credere che sia evidente la crisi dell'Europa e delle sue politiche".  

 

Da parte sua, il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, è intervenuta ricordando le parole di Papa Francesco che parla di un'Europa troppo vecchia, troppo egoista e troppo chiusa. "Qualcosa sta cambiando, devo dire che il governo italiano ha dimostrato un'apertura ben diversa rispetto agli altri paesi europei - aggiunge - ma abbiamo bisogno che tutta  l'Europa cambi. L'Europa in realtà non si è aperta ai migranti, l'accoglienza l'hanno dimostrata molto di più tanti paesi più poveri dell'Europa, quelli che fino qualche anno fa definivamo come terzo mondo che molti più dell'Europa hanno aperto le frontiere e le braccia ai migranti".

 

Per parte italiana, ha chiuso i lavori il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, che ha esordito ricordando che: "Come sindacato europeo dobbiamo dare battaglia alla crisi economica, ma dobbiamo anche affrontare il problema dei migranti. Oggi è stato un giorno importante al quale bisogna dare continuità". E ironizzando sul fatto che nessun esponente del governo abbia risposto all'invito del sindacato europeo il numero uno della UIL ha spiegato:  "Anche il nostro  governo è un rifugiato politico, e chissà dove si è rifugiato per non venire qui oggi". Tornando alla questione dei migranti Barbagallo ha ricordato le responsabilità dei paesi occidentali: "Abbiamo avuto la pretesa di esportare la democrazia con i carri armati e vendere le armi, e tutto ciò - aggiunge – ha creato la condizione in cui ci troviamo oggi e non vogliamo neanche subire le conseguenze perché ci mettiamo a disquisire se coloro che arrivano nei nostri paesi siano rifugiati politici o economici. Ci strappiamo le vesti quando vediamo bambini morti sulla spiaggia, quando sentiamo di violenze sulle donne, però - conclude - se queste persone arrivano in Italia e vanno nelle mani del caporalato non diciamo nulla. Non riusciamo a dare una risposta coerente".