Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 13/06/2016
Buoni in ascesa anche tra gli immigrati
Buoni in ascesa anche tra gli immigrati
13/06/2016  | Immigrazione.  

 

Di Rossella Cadeohttp://www.ilsole24ore.com/

 

La tracciabilità dei voucher  decisa venerdì scorso dal Governo (con un decreto correttivo del Job Act) arriva dopo il boom di vendite, dal mezzo milione del 2008 ai 115 milioni del 2015. Una crescita che ha riguardato anche i lavoratori extra-comunitari, la cui incidenza è passata da meno dell’1% all’8,6%, quasi uno su dieci.

 

I nuovi vincoli. Tracciabilità, più controlli specifici e, in caso di violazione degli obblighi, applicazione della stessa sanzione prevista per il lavoro intermittente, da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui venga omessa la comunicazione. In particolare, i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio devono, almeno 60 minuti prima dell’inizio, comunicare con un sms o email alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. Stessi obblighi per i committenti imprenditori agricoli, ma entro 7 giorni. Secondo l’attuale disciplina, la mancata denuncia preventiva di utilizzo, da effettuare solo per via telematica all’Inps, entro 30 giorni, comporta l’applicazione della maxi sanzione per “lavoro nero”. Nel decreto esaminato venerdì in via preliminare si prevede invece una sanzione nel caso di omessa comunicazione per ciascun lavoratore.

 

Possibili violazioni si verificano anche al superamento dei limiti quantitativi di 2mila euro per committente e 7mila euro per lavoratore. Se così è, il rapporto di “trasforma” nella , ossia in un rapporto di natura subordinata a tempo indeterminato, con applicazione delle sanzioni civili e amministrative. Per il settore agricolo, invece, il decreto correttivo prevede l’esclusione del limite imposto ai committenti imprenditori (2mila euro) perché il lavoro accessorio in agricoltura è già soggetto, oltre al limite generale dei 7mila euro per lavoratore, anche ad ulteriori limiti.

 

In ogni caso, l’introduzione della sanzione non risolve il problema della mancata copertura con i buoni di lavoro delle ore effettivamente lavorate. Infatti, nel caso in cui la comunicazione sia stata fatta ma, in sede di controllo, alcune giornate o ore non risultino retribuite, la mancata erogazione dei voucher non potrà dar luogo alla applicazione della maxi sanzione ma – se le prestazioni sono rese per un’impresa o un lavoratore autonomo secondo i canoni della subordinazione – si avrà la conversione in lavoro subordinato a tempo indeterminato, con  le relative sanzioni amministrative e civili.

 

Lavoratori extraUe

 

L’incremento nell’uso dei voucher ha riguardato anche i lavoratori extracomunitari . Il fenomeno è messo a fuoco dalla Fondazione Leone Moressa sui dati Inps. Se nel 2008 gli extracomunitari pagati con voucher erano meno di 200, nel 2015 sono quasi 120 mila. Contemporaneamente è più che triplicato il numero medio di voucher riscossi (da 19 a 66 all’anno) , così come il compenso annuale medio netto (da 143 a 497). Quanto all’età media, è leggermente salita, da 29 a 35 anni, nel segmento degli extracomunitari . Invece, per i comunitari è scesa da 59 a 36 anni.

 

Ma quali sono le attività nelle quali è più frequente incontrare extracomunitari nella platea retribuita tramite i voucher? In primis, il lavoro domestico (quasi il 30% dei beneficiari) , poi il giardinaggio e pulizia (14,4%) e turismo (9,8%). E se il salario medio netto annualmente percepito si aggira sui 500 euro, il picco più alto è individuabile nelle attività legate al verde (616 euro), mentre quello più basso in quelle agricole (216 euro) settore peraltro che assorbe la minore quota di extracomunitari  con voucher (4%).