Interni
Secondo giorno a Lesbo. Non bastano gli assalti della polizia turca…
Sveglia alle 5 per raggiungere i gruppi di controllo delle spiagge. Diluvia. Inutile andare perché i migranti non arriveranno visto che con il maltempo i rischi aumentano. Non bastano gli assalti della polizia turca, anche il mare in tempesta. Sì, avete capito bene. Ho parlato di assalti dei turchi perché è proprio quello che ci racconta un giovane migrante. I turchi intercettano i gommoni e se serve spaccano i motori delle imbarcazioni stracolme di migranti o peggio, si avvicinano con le barche con il solo fine di arrecare ulteriori danni. Del resto il patto con Erdogan è questo. L’Europa paga e i migranti non debbono attraversare il mare.
Decidiamo quindi di aspettare qualche ora per ritornare ai magazzini poiché là il lavoro non manca, mentre mancano volontari visto che non piace a nessuno passare ore ed ore a catalogare e smistare montagne di vestiti. Nessuno ti vede, non hai contatti con i migranti e la visibilità non esiste. Per questo Un Ponte per… ha garantito agli organizzatori dei magazzini la presenza dei suoi volontari.
Durante il lavoro ad un certo punto i nostri occhi incrociano gli occhi di due giovani mamme siriane. Hanno in braccio due piccoli fagottini di pochi mesi e ci sono anche i loro giovani mariti. Sono fortunati perché sono insieme ed anche per noi è una buona giornata: con loro possiamo dare il meglio di noi. Troviamo tutine per i più piccoli, cappellini, maglioni per le giovani mamme e giacconi per i papà. Vengono da Homs, sono provati ma vogliono andare avanti. Non sanno dell’accordo Ue/Turchia e vogliono arrivare nel Nord Europa. Inutile parlar loro delle scelte europee, non ci crederebbero. Li aiutiamo e ci sorridono. Anche noi oggi abbiamo avuto il nostro momento di gloria....
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