Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 09/03/2016
Sposati quando sarai pronta! (Marry When You Are Ready!)
Sposati quando sarai pronta! (Marry When You Are Ready!)
09/03/2016  | Sindacato.  

 

Di Angela Scalzo

 

Roma, 9 marzo 2016 - Un otto marzo particolare quello che il Dipartimento  Politiche Migratorie della UIL  ha celebrato ieri.  Lo  ha fatto con le donne ROM durante la presentazione di un  progetto europeo  che affronta il problema dei matrimoni combinati e forzati di ragazze, di età compresa tra i 9 e 15 anni, all’interno delle comunità Rom in Italia, con il coinvolgimento attivo di 4 paesi: Romania, Bulgaria, Croazia e Austria. Un progetto che ha visto la sua nascita il  12 Gennaio 2016 e si concluderà il 12 Giugno 2017.

 

Una sala, quella del Centro Servizi Volontariato del Lazio - SPES - , coordinatore del Progetto,  quasi tutta al femminile, anche se non è mancato il sostegno maschile e di associazioni Rom e dell’Associanismo italiano come SOS Razzismo.

 

Un tema fin’ora mai trattato così strutturalmente e con il coinvolgimento  di Associazioni nazionali ed internazionali,  quali il  Forum delle donne Rom dalla Romania, l’ Associazione bulgara LIDER ,  quella Croata: RomskoSrce; Austriaca: Ario –Papusza; italiana: Romano Drom e, prima fra tutte: l’associazione Romni Onlus che ha aperto i lavori.

 

Il partenariato associato del progetto è rappresentato da  organizzazioni delle donne Rom con una vasta esperienza sia nelle politiche pubbliche che nel lavoro con le comunità circa l’integrazione dei Rom. Di esso fanno parte:  Montenegro: Centra za romske iniziative; Serbia: Romkinja; Bosnia and Herzegovina: Associazione delle Donne Rom “Un Futuro Migliore” Tuzla; Macedonia: ngo LIL.

 

Questa contributo  di genere rappresenta  un elemento di forza e di eccellenza del partenariato che unisce le donne attiviste Rom e che permetterà loro di emergere nella società civile europea.

 

Il tema centrale del progetto  tratta di giovanissime ragazze Rom, oggetto di matrimoni combinati, sono le tragiche vittime di questa situazione: i matrimoni precoci sono per queste bambine una violenza sia fisica che psicologica, una violenza che produce la loro esclusione sociale, bassa istruzione, rischi di salute, maternità precoce, scarsa abilità all’autodeterminazione e all’inserimento nel mercato del lavoro.  Questo tipo di“matrimonio” è ampliamente diffuso tra le comunità Rom,  afferma la presidente dell’Associazione Romni, ed il fenomeno sta crescendo a causa della crisi economica. Il matrimonio forzato delle bambine non è presente come una questione problematica nelle Strategie Nazionali per l’integrazione dei Rom. La reale entità del problema non è ben conosciuta; infatti,  spesso, tra i Rom,  questi matrimoni non sono dichiarati e il numero di quest’ultimi viene in gran parte sottostimato. Un problema rilevante,  quello assunto dal progetto,  che si pone quale fine principale l’aumento della capacità delle istituzioni e della società civile di contrastare i matrimoni precoci, essendo essi una dura violazione dei diritti fondamentali dei bambini. Obiettivo sostanziale del progetto, quello di incrementare la capacità di contrastare i matrimoni forzati dei bambini nell’Unione Europea e al livello nazionale. L’intento è quello di  costruire una nuova consapevolezza nelle istituzioni e nelle organizzazioni della società civile in merito all’entità e alla gravità del problema e, la necessità di inserirlo come una questione di priorità trasversale nelle politiche e nei programmi europei e nazionali di integrazione dei Rom, affermano a più voci le associazioni partner.  Un cambiamento culturale nell’atteggiamento verso il matrimonio precoce nelle famiglie Rom e nell’opinione pubblica, ribadiscono tutte le giovani donne Rom  che partecipano al dibattito.

 

Il progetto, spiega la coordinatrice dello SPES,  si svolge in parallelo su due livelli e si propone di collegarli attraverso la condivisione delle informazioni, sollecitando sostegno e interesse.

 

Il lavoro con le comunità nei paesi coinvolti in partenariato, accresce la conoscenza delle famiglie Rom e fornisce  informazioni sui rischi sia fisici che psicologici e sull’impatto economico causato dal matrimonio precoce. Si attua attraverso: incontri informali, sostegno a favore della scolarizzazione delle ragazze Rom, spettacoli teatrali, film e modelli progressivi di condotta.

 

Raccomandazioni pratiche e politiche a livello europeo, nazionale e locale saranno sviluppate sulla base dei metodi e delle analisi derivanti dal lavoro con le comunità. Le stesse, verranno  raccolte nel Red Notebook – Una sorta di Taccuino Rosso, che rappresenterà l’elaborato  finale del progetto. Unitamente al  partenariato composto da donne Rom ricche  di  esperienza in merito alle politiche pubbliche ed al lavoro  con le comunità circa l’inclusione sociale dei Rom.  Un elemento, quest’ultimo  di forza e di eccellenza del partenariato che unifica le donne attiviste Rom, consentendo loro di rimuovere  pregiudizi e stereotipi negativi, oggi esistenti nell’opinione pubblica europea.