I dati, più volte rivisti, sulla crescita del nostro PIL indicano che la strada per colmare il divario accumulato nel lungo periodo di crisi è ancora molto lunga.
Al di là delle correzioni minimali dell’ISTAT, fatte di zero virgola, si intravede solo una piccola inversione di tendenza con il ritorno al “segno più”, ma la tanto conclamata ripresa economica stenta a decollare.
La nostra economia necessita di essere rafforzata da misure espansive attraverso una terapia d’urto in grado di incentivare gli acquisti facendo ripartire i consumi interni.
La strada maestra è una sola: rafforzare il potere di acquisto dei salari e delle pensioni attraverso una riduzione delle tasse e con i rinnovi dei contratti di lavoro; accelerare gli investimenti pubblici, soprattutto nel Sud d’Italia iniziando finalmente a spendere le risorse dei fondi comunitari 2014-2020.
Roma 4 marzo 2016