Roma, 1 marzo 2016 (AdnKronos) - "L'Europa è oggi sull'orlo di una crisi umanitaria che in gran parte si è autoindotta". Il monito è dell'Unhcr, che ricorda come, stando agli ultimi dati di ieri sera, il numero di persone rifugiate e migranti in Grecia che hanno bisogno di accoglienza ha raggiunto quota 24.000. Circa 8.500 di queste persone si trovano a Idomeni, al confine con la Macedonia. Almeno 1.500 hanno passato la notte precedente all'aperto.
Dall'inizio dell'anno sono arrivati in Europa dal Mediterraneo più di 131mila migranti. E' quanto ha comunicato l'alto commissariato per i rifugiati (UNHCR) a Ginevra specificando che "le cifre di questa mattina dicono che 131.724 persone hanno attraversato il Mediterraneo tra gennaio e febbraio, di queste 122.637 sono arrivati in Grecia. Sono cifre superiori a quelle dell'intero primo semestre del 2015". Dall'inizio dell'anno, inoltre, circa 140 persone hanno perso la vita cercando di attraversare il Mediterraneo, ha aggiunto il portavoce dell'alto commissariato per i rifugiati. In totale, durante l'inverno gli sbarchi dei migranti sono diminuiti ma "restano a un livello elevato". Riguardo alla Grecia, 24mila migranti e rifugiati hanno attualmente bisogno di un alloggio, di questi 8.500 si trovano al confine tra Grecia e Macedonia. Vista la grande affluenza di migranti in questa zona, ci sono seri rischi di mancanza di cibo, di rifugi idonei, di acqua e di strutture sanitarie.
Le autorità greche hanno costruito due campi ma sono già saturi. "La Grecia non può reggere questa situazione da sola", ha concluso l'alto commissariato per i rifugiati che chiede il piano di ridistribuzione dei migranti in Europa sia messa in opera. Gli arrivi totali attraverso il Mediterraneo, nota l'agenzia Onu per i rifugiati, sono diminuiti durante i mesi invernali ma rimangono relativamente alti. I dati di questa mattina mostrano che 131.724 persone hanno intrapreso il viaggio tra gennaio e febbraio (di cui 122.637 sono arrivate in Grecia). Un numero che si avvicina al totale di arrivi nei primi sei mesi del 2015 (147.209). Fino ad ora quest'anno, 410 persone hanno perso la vita.
Migranti: Corte Ue, rifugiati possono scegliere paese residenza
(AGI) - Bruxelles, 1 marzo 2016 - Nell'Unione europea si può stabilire un "obbligo di residenza" per i rifugiati solo se è finalizzato alla loro integrazione nel Paese di accoglienza, altrimenti si restringe la loro libertà di circolazione. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea, indicando che le persone alle quali é stato riconosciuto il diritto alla protezione internazionale hanno "non soltanto la facoltà di spostarsi liberamente nel loro territorio, ma anche quella di scegliere il luogo della loro residenza". In occasione delle recenti decisioni sulla redistribuzione dei rifugiati fra paesi europei la Commissione ha invece sempre ricordato che non c'era la possibilità per loro di scegliere il paese di destinazione.
La sentenza di oggi risponde al caso sollevato da due cittadini siriani contro il governo tedesco. Arrivati in Germania nel 1998 e nel 2001, hanno ottenuto lo status di rifugiati e a entrambi è stato imposto un obbligo di residenza, che gli interessati contestano. La Corte di Lussemburgo rileva che secondo la direttiva europea sul diritto alla protezione internazionale, un obbligo di residenza può essere imposto ai beneficiari di tale diritto solo se "maggiormente esposti" a difficoltà' di integrazione rispetto ad altri extracomunitari non rifugiati e residenti legalmente nello Stato membro. La Corte di giustizia dell'Ue evidenzia quindi che la direttiva impone agli Stati membri di riconoscere alle persone alle quali essi hanno concesso la protezione "non soltanto la facoltà di spostarsi liberamente nel loro territorio, ma anche quella di scegliere il luogo della loro residenza". Di conseguenza, un obbligo di residenza imposto a tali persone "costituisce una restrizione della libertà di circolazione garantita dalla direttiva". (AGI)