Stime preoccupanti quelle diffuse, oggi, dall’OCSE sullo stato della nostra economia, che avrebbero anche pesanti ripercussioni sul tessuto occupazionale e sociale.
In particolare, la revisione dell’OCSE sulla crescita del PIL all’1% di quest’anno rispetto all’ 1,6% programmato dal nostro Governo potrebbe comportare una manovra sui conti pubblici di circa 9,6 miliardi di euro.
A ciò si aggiungerebbero i 2,7 miliardi di euro (759 milioni di euro per il 2015 e 2 miliardi per il 2016) da trovare per coprire “l’extra costo” delle assunzioni 2015 che hanno usufruito dell’esonero contributivo.
Senza dimenticare che, per i prossimi 2 anni, dovremmo disinnescare oltre 34 miliardi di euro di clausole di salvaguardia (15 per il prossimo anno e 19 per il 2018).
Come si vede, non proprio una passeggiata.
C’è bisogno di una vera sferzata da parte del Governo con provvedimenti in grado di invertire la rotta a iniziare da un piano straordinario di investimenti in opere pubbliche cantierabili, che avrebbero il pregio di risollevare l’economia e di rilanciare l’occupazione.
Le risorse possono essere prese da una parte con una spending review finalmente seria e che aggredisca i costi improduttivi e dall'altra con un rapido e produttivo impiego dei fondi europei per il 2014-2020 recuperando gli attuali ritardi.
Roma 18 febbraio 2016