La Commissione europea ha riferito, il 10 febbraio 2016, in merito all'attuazione delle misure per affrontare la crisi dei rifugiati e dei migranti in Italia, in Grecia e lungo la rotta dei Balcani occidentali.
Italia
Secondo la Commissione, la prevista entrata in funzione di sei punti di crisi individuati dalle autorità italiane (a Lampedusa, Pozzallo, Porto Empedocle/Villa Sikania, Trapani, Augusta e Taranto) ha subito rallentamenti. Due punti di crisi sono pienamente operativi (a Lampedusa e a Pozzallo), mentre un terzo (Trapani) sarà pienamente operativo una volta terminati i lavori di ristrutturazione. Urgenti lavori sono in corso di ultimazione a Taranto. I piani per i punti di crisi ad Augusta e Porto Empedocle/Villa Sikania non sono ancora stati finalizzati; una decisione per questi ultimi è essenziale alla luce del probabile aumento dei flussi migratori durante il periodo estivo.
I due punti di crisi operativi (Lampedusa e Pozzallo) hanno raggiunto una quota di rilevamento delle impronte digitali del 100% per gli sbarchi più recenti. La percentuale di rilevamento delle impronte digitali dei migranti è aumentata significativamente, passando dal 36% nel settembre 2015 all'87% nel gennaio 2016. Una volta pienamente operativi ed equipaggiati, i punti di crisi in Italia dovrebbero avere la capacità di rilevare le impronte digitali di circa 2 160 persone al giorno, una cifra ben superiore alla media di arrivi giornalieri di gennaio.
Nonostante sia iniziata prima che in Grecia, la ricollocazione dall'Italia procede tuttora a un ritmo di gran lunga inferiore a quello necessario per conseguire l'obiettivo generale di trasferire in due anni 39 600 persone bisognose di protezione internazionale. In totale ad oggi sono stati ricollocati 279 richiedenti asilo, mentre sono state trasmesse ad altri Stati membri 200 richieste di ricollocazione in sospeso. Fino ad oggi solo 15 Stati membri hanno reso disponibili posti per la ricollocazione, impegnandosi ad accogliere 966 persone. Questa bassa percentuale è dovuta in gran parte al fatto che fra i migranti giunti in Italia pochi sono ammissibili alla ricollocazione.
Vi sono inoltre evidenti e gravi lacune per quanto riguarda gli alloggi pre allontanamento: sono infatti disponibili solo 420 posti rispetto ai 1252 previsti dalla tabella di marcia sottoposta alla Commissione.
Grecia
Secondo la Commissione europea, la realizzazione dei cinque punti di crisi individuati nelle isole dell'Egeo (Lesbo, Chios, Samo, Leros e Kos) è stata lenta, in parte a causa della necessità di costruirli ex novo e delle carenze infrastrutturali, di personale e di coordinamento. Solo uno dei punti di crisi è attualmente pienamente operativo (a Lesbo). Sono in corso i lavori in altre strutture. Il governo greco ha chiesto sostegno all'esercito greco per rientrare nella data di scadenza prevista (metà febbraio). Nel frattempo, l'identificazione e la registrazione vengono già effettuate in strutture temporanee, dove possibile.
La percentuale di rilevamento delle impronte digitali dei migranti è aumentata significativamente, passando dall'8% nel settembre 2015 al 78% nel gennaio 2016. Una volta pienamente operativi, i punti di crisi in Grecia dovrebbero avere la capacità di rilevare le impronte digitali di circa 11 000 persone al giorno, una cifra ben superiore alla media di arrivi giornalieri di gennaio.
La ricollocazione dalla Grecia di 66 400 persone che hanno bisogno di protezione internazionale, ai sensi degli accordi tra Stati membri, è partita con estrema lentezza, e fino ad oggi si sono registrate appena 218 ricollocazioni. Solo 15 Stati membri hanno dato la loro disponibilità alla Grecia per un totale di 1081 posti. Le autorità greche stanno migliorando le proprie capacità di registrazione e hanno aperto un secondo ufficio a Samos, dove ora funzionano infrastrutture di alloggio e trasferimento, con il sostegno dell'OIM e dell'UNHCR.
Dall'inizio del 2015, la Grecia ha effettuato 16 131 rimpatri forzati e 3 460 rimpatri volontari assistiti di migranti per motivi economici che non avevano diritto a ottenere asilo in Europa. Ciò rimane insufficiente alla luce degli oltre 800 000 arrivi del 2015.
(Fonte: Commissione europea - Bruxelles, 11 febbraio 2016)
Per saperne di più:
Comunicato stampa della Commissione europea
Comunicazione sull'agenda europea sulla migrazionedel 10 febbraio 2016 (in inglese)
Relazione sulla gestione della crisi dei rifugiati in Italia(in inglese)
Relazione sullo stato dei lavori dell'attuazione dei punti di crisi in Italia(in inglese)
Agenda europea sulla migrazione(in italiano)