Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 05/02/2016
Profughi: Germania disposta a pagare per accelerare rimpatri
Profughi: Germania disposta a pagare per accelerare rimpatri
05/02/2016  | Sindacato.  

 

Intanto cala il pubblico consenso alla politica della Merkel sui rifugiati. Austria annuncia tetto giornaliero a ingresso richiedenti asilo.

 

(AGI/EFE) - Berlino, 4 feb. - Il governo tedesco e' disposto ad appoggiare economicamente i Paesi del Maghreb in modo che, in cambio, si possa accelerare i rimpatri di cittadini tunisini,  algerini e marocchini, a cui e' stata respinta la richiesta di asilo. E secondo il tabloid Bild, il governo tedesco ha già negoziato con questi Paesi nordafricani i corrispondenti accordi di riammissione.

 

E' previsto che il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere, si rechi alla fine del mese a Tunisi, Algeri e Rabat per firmare le convenzioni. Intanto, il ministro dello Sviluppo, Gerd Muller, sta negoziando aiuti milionari per progetti di formazione e occupazione in questi Paesi. E comunque, uomini di entrambi i dicasteri sono già sul posto.

 

Finora i tre Paesi rifiutavano in molti casi di riammettere i concittadini, che in Germania hanno scarsa possibilità di ottenere asilo. "Costa ancora meno sostenere i Paesi sul posto piuttosto che tenere qui i richiedenti asilo", ha spiegato a Bild il portavoce del gruppo parlamentare Cdu-Csu, Stephan Mayer.

 

Il governo tedesco ha approvato mercoledì un pacchetto di misure per affrontare la crisi dei rifugiati in cui si propone di risolvere in una settimana le richieste di asilo delle persone in arrivo dai 'Paesi sicuri' e così sveltire le procedure di espulsioni. L'esecutivo vuole includere Marocco, Algeria e Tunisi tra i Paesi di origine sicura, un misura che deve comunque ancora passare al Bundestag e al Bundesrat, le 'camere bassa' e 'alta' del Parlamento tedesco.  

 

Intanto cala al 46 per cento, di 12 punti in un mese, il sostegno in Germania per Angela Merkel, che tocca l'indice di consensi più basso dall'agosto del 2011, indica un sondaggio commissionato dall'emittente televisiva pubblica Ard. A provocare questo andamento negativo, é senza dubbio la questione dell'immigrazione e le politiche di apertura della Cancelliera, criticate non solo dagli alleati della Csu ma da esponenti del suo stesso partito: l'81 per cento degli intervistati ritiene che il governo di Angela Merkel abbia perso il controllo del flusso di rifugiati, dopo che lo scorso anno sono arrivate n Germania 1,1 milioni di persone. Il 63 per cento dei tedeschi é in favore dell'introduzione di un tetto al numero dei rifugiati che potranno entrare nel loro paese nel 2016.

 

In Austria, il ministro dell'interno Johanna Mikl-Leitner, ha annunciato che nei prossimi giorni introdurrà un tetto giornaliero all'ingresso di rifugiati nel Paese. Il governo aveva già stabilito limiti annuali alle richieste di asilo.  "In questo giorni introdurremo quote giornaliere fisse e orientate alle nostre capacità", una sorta di "tetto giornaliero", ha dichiarato l'esponente conservatore al periodico Kurier.

 

Il numero di persone che saranno accettate tuttavia non è stato ancora definito e il governo lo farà conoscere poco prima che si introduca questo limite, che terrà conto degli alloggi disponibili e della capacità delle forze di polizia, ha spiegato la radio pubblica Orf citando fonti dell'Interno.

 

Il governo austriaco formato da socialdemocratici e conservatori ha inasprito le politiche' sui rifugiati e a gennaio ha posto un limite di 37.500 richieste di asilo per quest'anno, rispetto ai 90mila accolti nel 2015.

 

In totale, fino al 2019 il Paese non darà asilo a più di 127.500 persone e vuole restringere le condizioni per il ricongiungimento familiare oltreché limitare alcune garanzie di welfare;: il governo vuole anche limitare l'asilo alla fase in cui c'e' il conflitto o la situazione di crisi che ha portato i rifugiati nel Paese.

 

Lo scorso fine settimana il governo ha annunciato piani per espellere 50mila persone la cui richiesta di asilo e' stata negata entro il 2019. Per facilitare il rimpatrio si utilizzeranno aerei militari Hercules. Per accelerare le procedure il governo dichiarerà Paesi sicuri il Marocco, l'Algeria e la Tunisia per cui i richiedenti asilo provenienti dai tre Paesi riceveranno risposta in un procedimento abbreviato di dieci giorni e, in caso di risposta negativa, saranno rimpatriati.

 

Il ministro degli Esteri, Sebastian Kurz, ha anche proposto in un'intervista con la radio pubblica di tagliare gli aiuti europei allo sviluppo ai Paesi che non accettino il rimpatrio di coloro a cui siano stati respinti le chieste di asilo. Kurz ha spiegato che alcuni Paesi, come il Pakistan, hanno accordi di rimpatrio con l'Ue però non vogliono accettare il rientro dei loro cittadini; e ha chiesto di stilare regole chiare di rimpatrio con il Marocco e l'Algeria.

 

Secondo il ministro, gli 11 miliardi di euro che l'Ue spende ogni anno in cooperazione allo sviluppo debbono essere un argomento nei negoziati e nel rispetto degli accordi di rimpatrio.  L'esecutivo austriaco subisce il pressing dell'aumento di consenso dell'intenzione di volto dell'Fpo, il partito dell'estrema destra populista a cui i sondaggi assegnano più del 30% dei consensi