Proteste a Middlesbrough: "Un segno che ricorda la Germania nazista". Gli edifici appartengono a una società legata al ministero dell'Interno
Porte rosse come un marchio e come un segnale di riconoscimento.
Middlesbrough, UK, 21.01.2016 - Spunta l'ombra dell'apartheid in Gran Bretagna dove numerose case che ospitano immigrati e rifugiati sono state "additate" con portoncini d'ingresso color mattone, tinteggiati in modo singolarmente uniforme e diverso rispetto ad altre abitazioni vicine, fino a diventare inevitabile bersaglio di vandali e razzisti. Succede a Middlesbrough, città dell'Inghilterra di nord-est in cui è confinata una forte concentrazione di richiedenti asilo nel regno.
Gli edifici, che ospitano gli immigrati, appartengono alla Jomast, società del miliardario Stuart Monk e subappaltatrice di G4S, gruppo legato all'Home Office (il ministero dell'Interno di Sua Maestà) che gestisce una serie di progetti riguardanti l'immigrazione e la sicurezza. La Jomast, spalleggiata dalla G4S, giura che quelle porte rosse non sono un marchio, ma una tonalità scelta a caso per l'uscio di non più del "20% delle case"occupate da immigrati e rifugiati in fuga da guerre come quella che insanguina la Siria. Ma i cronisti del Times, aggirandosi in due dei quartieri più marginali di Middlesbrough, divenuti simili a ghetti per stranieri in attesa di conoscere il loro destino, hanno contato puntigliosamente 155 portoni rossi su 168. E tutti di quel rosso lì.
La gente che ci abita racconta di sentirsi ormai presa di mira: atti di teppismo, sassate, lanci di uova, intimidazioni varie, insulti xenofobi, persino qualche simbolo del Front National francese.
Alcuni profughi hanno svelato di aver provato a cambiare la tinta, salvo veder arrivare solleciti addetti a ripristinare l'originale. Con la giustificazione di doverlo fare in base a"ordini dall'alto", per garantire che le abitazioni potessero essere poi tenute d'occhio facilmente dalle squadre incaricate di eseguire controlli. E, se del caso, sgomberi. Un ex deputato locale ha preso a cuore la questione senza trattenere lo sdegno. E si è spinto addirittura a paragonare quei portoncini rossi alla stella gialla imposta dai nazisti agli ebrei nella Germania degli anni più bui. Alla fine anche il governo conservatore di David Cameron si è sentito costretto a intervenire. James Brokenshire, sottosegretario all'Immigrazione, pur prendendo per buona l'assicurazione della ditta secondo cui l'accaduto non sarebbe frutto di alcuna deliberata "politica aziendale", si è detto molto preoccupato. "Se dovessimo scoprire indizi di discriminazione - ha minacciato - agiremmo immediatamente". Intanto ha raccomandato una riverniciatura generale, ammettendo che quel rosso, a Middlesbrough, è stato "usato eccessivamente". Detto fatto. Essendoci sul piatto appalti e contratti da milioni di sterline all'anno, Jomast e G4S hanno promesso di tirar fuori i pennelli in fretta e furia. "Le porte - è stato annunciato - saranno ridipinte, in un panorama finalmente multicolore".