Milano, 3 dic. (askanews) - Gli stranieri presenti in Italia al primo gennaio 2015 sono 5,8 milioni, tra regolari e non, 150mila in più (+2,7%) rispetto al 2014 quando gli immigrati erano quasi 5,6 milioni. Si tratta prevalentemente di romeni che rappresentano il 22% dei residenti, seguiti da albanesi e marocchini. Meno di un terzo di loro sono musulmani mentre più di un terzo sono cristiani, tra cattolici, ortodossi e di altre confessioni come i copti. A crescere è il numero dei minori stranieri raddoppiato negli ultimi dieci anni, fino a superare la soglia del milione. È questa la fotografia della popolazione straniera nel nostro Paese scattata dalla fondazione Ismu nel suo XXI Rapporto sulle migrazioni.
Il tema dell'immigrazione è strettamente legato a un fenomeno, quello degli sbarchi, che ha visto l'Italia assumere un ruolo di primo piano negli ultimi due anni come approdo sicuro ma nella maggior parte dei casi non definitivo. Nel 2014, infatti, i migranti e i richiedenti protezione internazionale arrivati via mare nel nostro Paese hanno toccato la cifra record di 170mila unità, contro le 43mila del 2013. Uno scenario ulteriormente cambiato nel corso del 2015 quando, a causa della pericolosità della tratta Libia-Italia, i flussi di migranti si sono diretti principalmente verso la Grecia che ha registrato negli ultimi 10 mesi 715mila arrivi, contro i 143mila dell'Italia. Una dinamica, quest'ultima, legata sia ai perduranti effetti della crisi economica sia a causa dei cambiamenti geo-politici e dei conflitti che stanno investendo le regioni del Medio Oriente.
L'aumento degli arrivi ha determinato un cambiamento significativo anche dal punto di vista della composizione dei flussi che si riflette nel numero dei richiedenti asilo: nel 2014 sono state presentate 65mila domande a cui vanno aggiunte le 61.545 arrivate tra il primo gennaio e il 10 ottobre 2015.
Aspetto insito nel fenomeno migratorio è quello dell'irregolarità, che pur registrando una leggera ripresa, rimane comunque a un livello fisiologico (l'incidenza è inferiore al 7%): al primo gennaio 2015 Ismu stima che 404mila stranieri non abbiano un valido titolo di soggiorno (contro i 350mila alla stessa data dell'anno precedente). Altro elemento di forte novità è il costante aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, in particolare tra i minori di 15 anni: nel biennio 2013-2014 sono 231mila gli stranieri che sono diventati italiani (130mila solo nel 2014, mentre nel 2012 erano poco più di 60mila).
A fronte degli oltre 126mila richiedenti asilo dell'ultimo biennio, il nostro Paese registra un calo continuo dei flussi per lavoro in calo dell'84% rispetto al 2010. Ma sul fronte occupazionale i dati riportano il segno più: dopo un lieve calo nel primo trimestre 2015, il numero di occupati stranieri è tornato a crescere nel secondo trimestre, portando a un saldo positivo di 50mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014. Gli stranieri hanno superato la soglia del 10% del totale degli occupati.