Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 23/11/2015
#NotInMyName: ripudio di ogni forma di terrorismo
#NotInMyName: ripudio di ogni forma di terrorismo
23/11/2015  | Sindacato.  

 

Roma, 23 novembre 2015 – Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, insieme a una delegazione della sua Organizzazione, ha partecipato alla manifestazione contro il terrorismo, "Not in my name", indetta dalle Comunità Islamiche Italiane e svoltasi a Roma in Piazza Santi Apostoli sabato scorso. Contemporanenamente un’altra iniziativa simile si è tenuta a Milano, Palermo ed altre città.

 

 #NotInMyName: è l’hashtag con cui musulmani italiani, da Roma a Milano, sono scesi in piazza e hanno condannato, senza se e senza ma, il terrorismo e l'assassinio in nome di Allah.

 

L’hashtag sui social networks ha raccolto in poche ore migliaia di adesioni, a riprova che la religione islamica (come le altre) non ha nulla a che vedere con il terrorismo. 

 

"Siamo qui - ha detto Barbagallo - per esprimere la nostra ferma condanna contro tutti i terrorismi e per testimoniare che le armi più efficaci per combattere questa barbarie sono la solidarietà e la cooperazione tra popoli, etnie e religioni. Il mondo del lavoro ha radicati in sé questi valori e può e deve essere un baluardo contro ogni forma di violenza. Non bisogna chiudersi nei propri egoismi, però, e occorre sconfiggere la tentazione ad isolarsi che può essere dettata da psicosi e da paure".

 

Barbagallo, infine, ha voluto ricordare la sua esperienza da Segretario della Uil di Palermo, quando fece adibire una chiesa sconsacrata a moschea per la preghiera dei lavoratori musulmani: "Già allora - ha concluso il leader della Uil - quella scelta fu una concreta testimonianza dell'impegno che il Sindacato può mettere in atto per la pacificazione".

 

La condanna decisa e senza appello ad ogni 'forma di morte e terrorismo nel nome di Dio' è venuta unanime, dal mondo islamico italiano che si è ritrovato in piazza dei Santi Apostoli di Roma, che ha riunito, malgrado la pioggia battente sulla Capitale, centinaia di persone, sia di fede islamica che non.

 

'Oggi, da questa piazza, parte un messaggio chiaro e netto: il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome di Allah. Da Roma vogliamo esprimere il senso di lutto che abbraccia tutto il mondo dopo le stragi di Parigi e del Mali': ha affermato il segretario generale del Centro islamico italiano, Abdellah Redouane, intervenuto dal palco della manifestazione, allestito in piazza dei Santi Apostoli, tra imponenti misure di sicurezza. Izzedin Elzir, presidente dell'Ucoii, ha voluto ringraziare la piazza 'per condividere insieme - ha detto - il 'no al terrore e il 'sì' alla pace.

 

Ci sentiamo - ha aggiunto - parte integrante della comunità italiana e ci sentiamo, oggi più che mai, uniti per vincere questo cancro dell'umanità ma lottando insieme sennò avranno vinto loro. L'imam Yaia Pallavicini, vicepresidente del Coreii (Comunità religiose islamiche italiane), ha spiegato: 'Siamo qui per segnalare in modo chiaro e inequivocabile la nostra preoccupazione, accanto al popolo italiano, per ciò che sta avvenendo e ribadire che tutto ciò che sta avvenendo non ha senso. La comunità islamica italiana è inorridita e preoccupata'. Malgrado la pioggia che, a tratti, cade battente sulla Capitale musulmani e non si sono radunati per dire il loro 'no' alla violenza omicida dell'Isis e dei terroristi.

 

Una grande scritta: 'Musulmani d'Italia. Not in my name. No al terrorismo fa da sfondo agli interventi che, per circa due ore, si sono susseguiti dal palco. Durante la manifestazione, si è formato, quasi spontaneamente, un piccolo corteo all'interno di piazza Santi Apostoli: 'Solidarietà al popolo francese. No al terrorismo in nome di Dio'. A guidarlo uno striscione: 'Coordinamento delle associazioni islamiche del Lazio'. Un altro striscione reca scritto: 'La comunità islamica di Centocelle condanna gli attentati di Parigi'. Dall'improvvisato corteo si è alzato spontaneo un grido: 'Non ci stiamo, non ci stiamo' e 'viva l'Italia, viva l'Italia.