Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 05/11/2015
Stagionali, ingressi bloccati. 30 mila richieste, 2 mila permessi di soggiorno
Stagionali, ingressi bloccati. 30 mila richieste, 2 mila permessi di soggiorno
05/11/2015  | Sindacato.  

 

stranieriinitalia

 

La macchina dei flussi per lavoro stagionale è ingolfata. Magrini (Coldiretti): "Il decreto esca molto prima e le associazioni filtrino le domande"

 

Roma – 5 novembre 2015 – Entrare in Italia per lavoro? O, se si vuole cambiare prospettiva, assumere un lavoratore dall’estero? È una missione impossibile. Anche quando il governo si decide ad aprire le frontiere, è la burocrazia dell’immigrazione a impedire l’incontro tra domanda e offerta. 

 

La conferma arriva dall’andamento dell’ultimo decreto flussi per lavoratori stagionali, che lo scorso maggio ha autorizzato 13 mila ingressi in Italia. Servivano a far arrivare manodopera indispensabile da impiegare in agricoltura o nel settore turistico alberghiero per pochi mesi, quando ce n’era più bisogno. 

 

Il tempismo era fondamentale, eppure quel decreto è uscito in estremo ritardo, quando ad esempio i primi raccolti nei campi erano già partiti. E gli uffici impiegati nell’esame delle domande (probabilmente oberati e sottodimensionati) sono riusciti a perderne altro. 

 

A metà settembre, dicono i dati del ministero del Lavoro, a fronte di 13 mila ingressi stagionali autorizzati, risultavano presentate 29 mila domande. Direzioni territoriali del lavoro e Questure  avevano però espresso solo 5 mila pareri, a seguito dei quali gli Sportello Unici per l’Immigrazione avevano rilasciato solo 4mila 200 nulla ostaall’assunzione. 

 

Non finisce qui, perché quei nulla osta rappresentano solo l’inizio del percorso che porta effettivamente i lavoratori in Italia. E infatti i permessi di soggiorno rilasciati risultavano essere appena 2 mila. Insomma, un imbuto: meno di un sesto dei lavoratori autorizzati a entrare sono riusciti effettivamente a lavorare in Italia, nonostante ci fossero imprese che li volevano assumere. “Sono dati preoccupanti, confermano una volta di più che così non si può continuare”dice a Stranieriinitalia.it Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro di Coldiretti, che torna a chiedere di intervenire su due fronti. 

 

“Innanzitutto, il decreto flussi per gli stagionali deve uscire molto prima, in modo che i lavoratori arrivino per tempo. Siamo a novembre, è il momento di  decidere quanti stagionai potranno entrare nel 2016. Tredicimila come quest’anno? A noi va bene, ma ledomande d’assunzione devono partire subito, non a primavera. A Verona, a marzo, già si raccolgono le fragole…” 

 

Poi, per evitare che gli uffici perdano tempo prezioso nell’esaminare domande palesemente prive di requisiti, serve una scrematura. 

 

“Non è possibile – ribadisce Magrini - far presentare direttamente le domande a chiunque abbia un pc e internet. È chiaro che così si lascia spazio a strumentalizzazioni e ignoranza. Le associazioni di categoria devono fare da filtro: i datori si rivolgano a noi e invieremo solo domande formalmente ‘corrette’. Così il sistema non si ingolferà e i lavoratori arriveranno appena c’è bisogno di loro”. 

 

Elvio Pasca