Sabato presidio a Bologna del Coordinamento Migranti contro le cattive pratiche delle Questure. “Abbiamo fatto crescere l’Italia, ora vogliono farci diventare irregolari”
(www.stranieriinitalia.it) Bologna – 4 novembre 2015 - Carte di soggiorno revocate a chi ha perso il lavoro, con buona pace dei tribunali che dicono che non si può fare. Permessi “per attesa occupazione” a chi un lavoro, anche se precario, già ce l’ha. Porte chiuse a chi chiede informazioni.
Sono le storture della Questura di Bologna e di altre Questure dell’Emilia Romagna denunciate dal Coordinamento dei Migranti, che per sabato 7 novembre ha indetto una manifestazione davanti alla Prefettura del capoluogo. “Scendiamo in piazza per unire ciò che le politiche italiane ed europee vogliono dividere – è l’appello dei promotori - contro il razzismo istituzionale e democratico”.
“Protestiamo contro larigidità che le Questure oppongono alla crisi occupazionale che ha colpito duramente i lavoratori stranieri” spiega a Stranieriinitalia.it Sene “Bass” Basir. “Persone che sono qui da dieci anni orarischiano di diventare irregolari, perché privi dei requisiti stringenti richiesti dall’Ufficio immigrazione”.
Qualche esempio? “Se hai uncontratto di collaborazione o a breve termine, non ti rinnovano il permesso per lavoro, ma te ne danno uno di sei mesi per attesa occupazione, quindi da disoccupato. Ma è colpa dei migranti se le imprese, soprattutto in questa fase, non fanno contratti più stabili? Anzi, spesso ti obbligano a lavorare in nero”.
Poi c’è il problema delle carte di soggiorno, cioè quei permessi Ue per lungosoggiornanti che dovrebbero essere a tempo indeterminato. “Chi va ad aggiornarli, spesso, non ha più i requisiti reddituali o contributivi che aveva al primo rilascio. La Questura allora gli rilascia un permesso normale, se non addirittura per attesa occupazione”.
Questa prassi, conviene ricordarlo, è stata già bocciata dal Tar di Milano, che ha ribadito che la carta di soggiorno può essere ritirata solo a chi è una minaccia per la sicurezza nazionale. Una sentenza importantissima, che però a Bologna e chissà in quante altre città italiane gli uffici immigrazione continuano a ignorare, complice la mancanza di un’indicazione chiara da parte del Ministero dell’Interno.
Il Coordinamento Migranti denuncia anche la difficoltà ad avere informazioni da Questura e Prefettura: “Ci riesce solo chi, pagando, si fa aiutare da un avvocato”. Non c’è intanto traccia del Tavolo tecnico che la Regione aveva promesso di istituire con Prefetture, Questure e associazioni dei migranti per affrontare tutti questi problemi. Regione e Prefettura hanno trovato solo il tempo di incontrarsi per un protocollo sul lavoro volontario, e gratuito, dei profughi.
“L’emergenza profughi sta ulteriormente complicando la situazione e rischia di mettere in ombra i problemi di chi per anni ha contribuito alla crescita economica e ora finisce ai margini, nell’irregolarità, con la prospettiva di dover lasciare l’Italia. Stanno distruggendo – concude Bass - tutto ciò che di buono era stato costruito. Sabato saremo in piazza per chiedere unavisione nuova e più ampia, per l’immigrazione e per questo Paese”.
Elvio Pasca