Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 24/09/2015
Dare autonomia all’Ufficio Anti Discriminazioni Razziali
Dare autonomia all’Ufficio Anti Discriminazioni Razziali
24/09/2015  | Sindacato.  

 

In una lettera diretta al Sottosegretario Claudio De Vincenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, Cgil, Cisl, Uil hanno richiamato l’attenzione su quanto sta accadendo all’interno dell’Ufficio Anti discriminazioni razziali. Questo il testo della lettera firmata da Vera Lamonica (Cgil), Liliana Ocmin (Cisl) e Guglielmo Loy (Uil)

 

Gentile Sottosegretario,

 

abbiamo seguito con una certa apprensione le difficoltà con cui l’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali si è dovuto misurare sin dalla sua nascita nel 2003. Questo per una insufficiente autonomia operativa che  - a differenza di istituti analoghi in altri paesi Europei –  lo sottopone all'autorità di Governo; cosa che  – a nostro avviso – ne rende l’azione e lo scopo meno efficaci, in quanto subordinati all’Esecutivo. Vale la pena di ricordare che l’istituzione di UNAR discende dalle direttive europee 40 e 43 del 2000, poi ratificate in Italia con il Dlgs 215 del 2003. Lo spirito della norma UE è quella di combattere ogni forma di discriminazione razziale – diretta ed indiretta – attraverso l’azione di una istituzione indipendente creata ad hoc per individuare le discriminazioni e combatterle. Nella direttiva 2000/43/CE si specificavano chiaramente due aspetti non completamente rispettati nella trasposizione della stessa nella legislazione italiana:

 

1.        La promozione del dialogo tra le parti sociali ai fini della lotta contro le varie forme di discriminazione razziale;

 

2.        La istituzione di uno o più organismi per la promozione della parità di trattamento di tutte le persone senza discriminazioni fondate sulla razza o l'origine etnica. Tali organismi, parte di agenzie incaricate a livello nazionale, dovevano essere messi in grado di operare fornendo “assistenza indipendente alle vittime”, svolgendo “inchieste indipendenti in materia di discriminazioni” e pubblicando …” relazioni indipendenti e la formulazione di raccomandazioni su questioni connesse con tali discriminazioni”.

 

In pratica si raccomandava che la Istituzione di UNAR avvenisse conferendo a questo Ufficio piena autonomia ed indipendenza dallo stesso Esecutivo, in modo che la sua azione a favore delle vittime di discriminazione non fosse subordinata a posizioni di parte e fosse pienamente efficace.

 

Così non è stato. UNAR fin dall’inizio è stato costretto ad operare nell’ambito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ne ha condizionato la politica, la governance e – in qualche modo –  la propria azione.  La crisi economica, la pressione migratoria e l'attuale situazione di incertezza rispetto ad una necessaria soluzione europea dell’emergenza dei rifugiati, rendono oggi più urgente un ruolo più incisivo da parte di UNAR che dovrebbe pertanto agire in condizioni di maggiore e più forte autonomia.

 

In più occasioni, anche nel recente passato, le azioni di questo Ufficio sono state messe in discussione e i valori che ne sono alla base sono stati criticati: tanto che lo stesso spirito della legge – in applicazione delle direttive europee – rischia di essere vanificato.

 

Come Cgil, Cisl e Uil  rigettiamo con forza quest’azione di delegittimazione di UNAR e richiamiamo le istituzioni all'urgenza di una piena applicazione delle direttive 2000/43/CE 2000/40/CE contro le discriminazioni razziali, il cui elemento qualificante è la costituzione di un organismo autonomo ed efficace in grado di combattere concretamente tali  discriminazioni.