Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 15/09/2015
Leader europei in sessione di emergenza sulla crescente crisi dei rifugiati
Leader europei in sessione di emergenza sulla crescente crisi dei rifugiati
15/09/2015  | Sindacato.  

 

By Holly Yan, Stephanie Halasz and Atika Shubert, CNN

 

Updated 0055 GMT (0755 HKT) September 15, 2015 | Video Source: CNN

 

Munich, Germania (CNN) - Non sono solo i migranti in fuga da guerre e caos in Siria, Iraq e altrove che vogliono mettere fine alla crescente crisi dei rifugiati nel mondo. Anche le nazioni europee che portano il peso dell’afflusso dei profughi, non vedono l’ora che questo finisca.

 

Mentre Germania, Austria e Ungheria optano per un giro di vite sui valichi di frontiera, i ministri dell’interno e giustizia dell’Unione Unione si sono incontrati ieri, in sessione di emergenza a Bruxelles, per discutere della crisi, e per mettere a punto piani dell'UE sulle  quote di redistribuzione dei rifugiati e su come arginare la marea di immigrati in rotta verso varie destinazioni europee.

 

I leader UE hanno annunciato dopo la riunione la volontà di raggiungere un accordo sulla delocalizzazione di altri 120.000 rifugiati, oltre ai 40 mila trasferimenti da Grecia ed Italia già decisi a maggio scorso. 

 

“Era troppo presto per prendere una decisione oggi”, ha dichiarato ai giornalisti il Ministro per gli Affari Esteri e l’Immigrazione del Lussemburgo Jean Asselborn.  

 

"Ciò nonostante, una grande maggioranza degli Stati membri si è impegnata su questo principio del trasferimento aggiuntivo di ulteriori 120.000 persone che meritano la protezione internazionale, nel quadro di questi massicci flussi migratori".

 

La Commissione Europeaha rilasciato una dichiarazione dopo la riunione, chiedendo "maggiore ambizione." "Abbiamo bisogno di addivenire a un cambiamento fondamentale del sistema attuale, capace di combinare meglio responsabilità, solidarietà e  gestione efficace all'interno di una politica veramente europea in materia di asilo e immigrazione", si legge. "Il mondo ci guarda. Ora è il momento per ognuno di assumersi la propria responsabilità."

 

Queste le ultime novità sull'emergenza  in tutta Europa:

 

La Germania, che si era impegnata ad accogliere circa 800.000 richiedenti asilo quest'anno, potrebbe doverne accettare fino ad un milione, ha detto ieri il Vice Cancelliere tedesco Sigmar Gabriel. Ne arrivano circa 10.000 al giorno, secondo il portavoce del ministero dell'Interno Tobias Piastra. Altri 16.000 hanno invaso Monaco in solo due giorni, secondo i funzionari tedeschi. A causa del flusso incessante di migranti, la Germania ha reintrodotto i controlli temporanei alle frontiere, per "motivi di necessaria urgenza e sicurezza", ha detto il ministro degli interni del paese.

 

I funzionari hanno sospeso la normale politica delle frontiere aperte nella regione, controllando l’identità delle persone in auto provenienti da oltre il confine; dovendo decidere se permettere l’ammissione dei siriani o iracheni. E’ stato anche rallentato il traffico dei treni provenienti dall’Austria. "L'obiettivo di questa misura è quello di limitare l'attuale afflusso di migranti verso la Germania e di ritornare ad un processo ordinato di ingresso", ha detto il ministro dell'Interno Thomas de Maiziere Domenica. Tali azioni sono ammesse temporaneamente ai sensi del diritto comunitario sulla base di "minaccia grave per l'ordine pubblico o la sicurezza interna."

 

Austria

 

In Austria, un portavoce del ministero dell'Interno ha detto che il paese sarebbe introdurre controlli alle frontiere rafforzati come conseguenza del giro di vite alle frontiere della Germania.  Molti rifugiati diretti in Germania passano attraverso l'Austria.

 

I funzionari hanno anche schierato 2.200 soldati in aiuto all’assediata polizia, secondo un portavoce del ministero dell'Interno. Le truppe lavoreranno sul piano dell’aiuto umanitario, la sicurezza e la protezione delle frontiere, secondo il portavoce.

 

Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il suo omologo austriaco, il cancelliere Werner Faymann, si incontreranno Martedì a Berlino per discutere della crisi, ha dichiarato il governo tedesco.

 

Ungheria

 

Nuove leggi più dure entreranno in vigore Martedì lungo il confine ungherese con la Serbia. Queste ovviamente non fanno parte dell’accordo UE sulle di frontiere aperte. Le nuove norme prevedono tre anni di carcere per chi scala la recinzione di filo spinato, recentemente installata lungo il confine. Sono state anche create nuove zone di transito di frontiera per trattenere i richiedenti asilo mentre la loro richiesta di protezione umanitaria viene esaminata.  

 

I migranti in transito nei centri di detenzione non verranno considerati come entrati ufficialmente in Ungheria, secondo una dichiarazione del governo. Questo "comporterà procedure di asilo più rapide e più efficaci", dice la nota.

 

Quasi 10.000 persone sono entrate in Ungheria Lunedi, un unico picco al giorno, secondo il portavoce del governo Zoltan Kovacs. Il funzionario ha aggiunto che la registrazione ed ingresso  in Ungheria saranno possibili solo attraverso due punti di ingresso assegnati.

 

“Noi la chiamiamo recinzione temporanea, ovviamente è una decisione obbligata, più che una bella decisione”, ha dichiarato.  “Non ci piace costruire recinzioni, ma fino a che non saremo in grado di reinstallare il controllo alle frontiere sui confini naturali del Paese, non abbiamo altra scelta”.

 

L'Ungheria è stato il luogo di alcune delle scene più drammatiche della crisi, con i rifugiati in marcia a piedi lungo la stazione ferroviaria, nonostante gli sforzi della polizia per contenerli. Alcuni migranti hanno lamentato maltrattamento da parte dei funzionari ungheresi.

 

Macedonia

 

Un numero record di migranti ha attraversato la Macedonia durante il fine settimana, ha detto Alexandra Krause dell'UNHCR, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati. Circa 8.600 persone sono entrate dalla Grecia alla Macedonia da Sabato fino a Domenica, ha dichiarato Krause Lunedi. Molti migranti stanno cercando di intraprendere l’arduo cammino dalla Siria, Iraq e Afghanistan verso la Germania. Per fare questo, viaggiano attraverso la Grecia, Macedonia, Serbia, Ungheria, Austria e poi in Germania.

 

Il ministro della Difesa Zoran Jolevski ha visitato una postazione dell’esercito macedone  lungo il confine meridionale del paese con la Grecia, ed anche una città di transito in cui sono registrati i migranti, chiedendo maggiore sostegno internazionale dai paesi europei che affrontano la crisi.

 

Paesi Bassi

 

Le Autorità hanno "intensificato i controlli mobili alle frontiere", monitorando i flussi di traffico in ingresso, ma non hanno chiuso i confini del paese, Edmond Messchaert, portavoce per i Paesi Bassi 'ministero della sicurezza e della giustizia, ha detto alla CNN.

 

Gran Bretagna annuncia più aiuto

 

Il governo britannico ha annunciato Lunedi di aver nominato un ministro per sorvegliare il reinsediamento di 20.000 profughi siriani. "Richard Harrington sarà responsabile per il Governo del coordinamento e la distribuzione di lavoro al fine di reinsediare 20.000 rifugiati siriani nel Regno Unito. Si occuperà anche del coordinamento della fornitura di sostegno pubblico ai rifugiati siriani nella regione", ha dichiarato una fonte di governo.

 

Il Regno Unito ha anche annunciato di aver aumentato l’aiuto per i rifugiati in Siria, Libano, Giordania e Turchia fino a 1 miliardo di sterline (circa $ 1,5 miliardi).

 

CNN's Atika Shubert reported from Munich and Holly Yan reported and wrote from Atlanta. CNN's Stephanie Halasz, Ivan Watson, Bharati Naik, Alex Felton and Brian Walker also contributed to this report.