ABOLIZIONE TASI PRIMA CASA:ECCO I RISPARMI MEDI CITTA’ PER CITTA’
QUASI 26 MILIONI DI FAMIGLIE ITALIANE PROPRIETARIE DI PRIMA CASA RISPARMIEREBBERO MEDIAMENTE 180 EURO
230 IL RISPARMIO MEDIO NELLE CITTA’ CAPOLUOGO
TRA I CAPOLUOGHI AL TOP DEL RISPARMIO TORINO CON 403 EURO; ROMA CON 391 EURO; SIENA CON 356 EURO; FIRENZE CON 346 EURO; GENOVA CON 345 EURO
AD ASTI IL RISPARMIO SAREBBE DI SOLI 19 EURO; AD ASCOLI PICENO DI 46 EURO; A CROTONE DI 51 EURO; A CATANZARO DI 57 EURO; A CESENA DI 60 EURO
LOY: RENZI STACCHI 8 MILA ASSEGNI PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI 4,6 MILIARDI DI EURO MAXI ASSEGNO A ROMA DI 525 MILIONI DI EURO; 206 MILIONI A MILANO; 115 MILIONI A TORINO
A Cura del Servizio Politiche Territoriali dellaUIL
L’annuncio dell’abolizione della TASI sulla prima casa per l’anno prossimo, per i 25,7 milioni di proprietari di prima casa, si tradurrebbe in un risparmio medio di 180 euro annui che salgono a 230 euro medi nelle Città capoluogo di Provincia.
Questi dati emergono da una simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, nelle 106 Città capoluogo di Provincia.
Secondo i risultati della simulazione UIL, il risparmio maggiore, in valori assoluti, si registrerebbe a Torino con 403 euro medi a famiglia; a Roma il risparmio sarebbe di 391 euro medi; a Siena di356 euro; a Firenze di346 euro; a Genova di 345 euro; a Bari di 338 euro; a Bologna di 331 euro; a Foggia di326 euro; a Como di 321 euro; ad Ancona 318 di euro e a Milano di300 euro.
Mentre ad Asti il risparmio medio sarebbe di soli 19 euro medi; cifra che salirebbe a 46 euro ad Ascoli Piceno; 51 euro a Crotone; 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena; 64 euro a Treviso; 65 euro a Potenza; 79 euro a Matera; 82 euro a Cosenza e 88 euro a Nuoro.
Per la UIL ogni riduzione del carico fiscale a carico delle famiglie è la ben venuta - commenta il Segretario confederale della UIL, Guglielmo Loy. Per non incorrere negli errori del passato, tuttavia, sarebbe saggio e opportuno, che contestualmente all’abolizione della TASI, Renzi straccasse 8 mila assegni intestati ai Comuni, con copertura certa, dell’importo complessivo di 4,6 miliardi di euro. A tanto ammonta, infatti, il gettito per i Comuni derivante dalla TASI, di cui 3,8 miliardi di euro per la prima casa e il resto, 800 milioni, per gli altri immobili.
Per fare qualche esempio concreto, l’assegno per la Città di Roma dovrebbe ammontare a 524 milioni di euro; per Milano 206 milioni di euro; per Torino 115 milioni di euro; per Genova 74 milioni di euro; per Napoli 63 milioni di euro; per Bologna 48 milioni di euro; per Firenze 42 milioni di euro; per Bari 41 milioni di euro; per Venezia 34 milioni di euro; per Cagliari 20 milioni di euro; per Palermo 16 milioni di euro e per Reggio Calabria 9 milioni di euro.
È vitale garantire la totale copertura finanziaria per evitare che si ripeta ciò che gli italiani hanno vissuto in questi anni e, cioè, che si cambi il nome ma non la sostanza (ISI, ICI, IMU, TRASI, TUC, IUC, TASI) oppure che i Comuni (consenzienti o inconsapevoli) aumentino, per bilanciare le minori entrate, altre imposte e tasse locali a iniziare dell’IRPEF Comunale (che pesa soprattutto sui lavoratori e pensionati), oppure taglino servizi essenziali per i cittadini.
Ultimo, ma non secondario: prima di parlare di abbassare altre tasse, il Governo si preoccupi di trovare, subito, le coperture per 12,6 miliardi di euro per l’anno prossimo al fine di evitare gli aumenti dell’IVA e delle Accise che peserebbero molto e di più dell’abolizione della TASI, soprattutto per le famiglie a basso reddito.
Roma, 20 Luglio 2015