Brescia e Milano e il Nord sono in testa per immigranti in percentuale sulla popolazione, ma l’invasione non c’è e i tassi italiani sono ancora molto inferiori alla Svizzera, agli Usa e a gran parte dei paesi Ocse
Davide mancino, Pubblicato su http://www.wired.it/
Che aspetto avrebbe una foto all’immigrazione in Italia? I dati dell‘Istituto Nazionale di Statistica, aggiornati al 1 gennaio 2015, consentono di tenere traccia di quanti sono gli stranieri in ciascun comune italiano.
Fra le grandi città, Brescia e Milano spiccano come quelle con la fetta più grande di persone straniere: poco meno del 20% della popolazione in entrambi i casi. Un valore appena superiore a quello di Reggio Emilia, Vicenza, Bergamo. Padova, Parma, Torino, Firenze e Bologna sono invece intorno al 15%, con Roma al 13.
Città con un minor numero di stranieri sono invece più spesso al sud: Taranto, per esempio, oppure Sassari, Bari, Palermo e Napoli – tutti luoghi in cui siamo al di sotto del 5%.
Questa la situazione, oggi. Ma allora è vero o no che di stranieri in Italia ce ne sono troppi? Un modo per rispondere a questa domanda è fare un confronto con altri paesi. I dati dell’ultimo rapporto sulle migrazioni internazionali dell’OCSE, aggiornati al 2012, mostrano che in Italia la percentuale di stranieri è al 9,4% – più bassa che in Francia o nel Regno Unito, e molto inferiore a Germania e Spagna.
Finora abbiamo parlato di migranti con tutte le carte a posto, regolarmente registrati. Che cosa sappiamo invece dell’immigrazione clandestina? Si tratta di un fenomeno illegale, s’intende, e come tutti i fenomeni illegali stimarne le dimensioni non è semplice. Eppure, secondo i calcoli della Fondazione ISMU anche il numero degli irregolari negli ultimi anni non è affatto in crescita.
Al contrario: dopo aver toccato le 651mila unità nel 2008 si è arrivati a poco meno di 300mila nel 2013. Un andamento, per inciso, coerente anche con quello più generale dell’immigrazione in Italia. E infatti, come mostrano gli ultimi dati Istat, l’immigrazione regolare verso il nostro paese è in calo almeno dal 2007.
La situazione è invece calda sul fronte degli sbarchi. Da questo punto di vista il 2014 è stato un anno record, con circa 170mila arrivi. Eppure per avere il quadro completo bisogna ricordare che molte di queste persone poi non restano in Italia. E infatti se guardiamo alle richieste di asilo ci accorgiamo che le prime mete in Europa sono altre – Germania e Svezia in particolare.
Certo – lo si vede nettamente nel 2014 – anche in Italia si tratta di un flusso di rifugiati assai più consistente rispetto agli anni passati. Ma dire che vengono tutti nel nostro paese e che si tratta di un’invasione senza paragoni: questo no, è semplicemente falso.