Si sperava che il venticello della ripresa producesse un effetto positivo sull'occupazione e sulla "tenuta" del sistema produttivo ma, analizzando i dati di giugno sulle ore richieste di Cassa Integrazione, ciò non appare. La cassa integrazione cresce tra maggio e giugno, nonostante il lieve calo delle gestioni ordinaria e straordinaria. Il motore dell’aumento, quindi, è la cassa integrazione in deroga che riprende a crescere, come avevamo paventato, per la semplice ragione che vi è stato uno sblocco delle domande grazie all’assegnazione delle risorse alle Regioni.
Il bilancio di metà anno, tenendo conto del sostanziale blocco della deroga fino a maggio, ci informa di circa 366 milioni di ore richieste (-30% rispetto allo scorso anno), un numero ancora molto alto che potenzialmente garantisce 360 mila posti di lavoro.
Alla luce di questi dati è sempre più opportuno che il Governo riveda la sua proposta di riforma della cassa integrazione attenuando gli effetti della radicale riduzione temporale di questo strumento di protezione sociale. Il sistema produttivo, in sostanza, ancora non reagisce a una crisi, troppo, prolungata.
Sui dati relativi alle domande di disoccupazione, come ammette la stessa INPS, siamo di fronte a un "blocco" dovuto ad evidenti ritardi nell'attuazione della recente riforma (NASPI), come se non si sapesse da mesi che essa sarebbe entrata in vigore. Se ciò non creasse danni a persone in grande difficoltà, verrebbe solo da ironizzare.
Roma 17 Luglio 2015