(AGI) - Roma, 15 luglio 2015 - L'Italia e' "l'unico tra i grandi Paesi europei in cui il tasso di occupazione dei cittadini stranieri si mantiene costantemente più alto di quello dei nativi". E' quanto rileva il quinto rapporto annuale sui migranti nel mercato del lavoro in Italia, realizzato dalla direzione generale dell'immigrazione del ministero del Lavoro. Il numero di occupati stranieri ha fatto registrare tra il 2013 e il 2014 un incremento di poco superiore alle 111.000 unità, a fronte di una diminuzione dell'occupazione di italiani pari a -23.000 individui circa. Confrontando cessazioni e attivazioni, il saldo per la componente straniera e' positivo (+40.649 unità) e di contro negativo per gli italiani (-56.474).
I rapporti di lavoro registrati dal sistema informativo delle comunicazioni obbligatorie per i cittadini stranieri e' risultato pari a 1.896.399 unità. Rispetto al volume di assunzioni rilevate per il 2013, il rapporto sottolinea una variazione negativa dello 0,2% per i cittadini di provenienza comunitaria e un aumento dello 0,5% per gli extracomunitari. Il 76,8% dei lavoratori stranieri dipendenti ha una qualifica di operaio; poco meno del 40% percepisce un salario fino a 800 euro e il 39,8% resta al di sotto dei 1.200 euro.
Tra il 2010 e il 2014 vi e' stato un trend negativo del tasso di occupazione in particolare per gli under 30, ma mentre nel caso dei cittadini stranieri si e' assistito ad un calo del tasso di occupazione dal 56,4 al 45,5%, per i giovani italiani la flessione e' stata di quasi 6 punti (33,1% nel 2010 contro 27,2% nel 2014). Ad avere un lavoro sono in particolare filippini (80,1%), peruviani (68,2%), cinesi, moldavi e ucraini (67,8/67,7%), mentre la disoccupazione si registra più elevata per marocchini, tunisini, albanesi.
Il rapporto fa notare che il tasso di occupazione dei lavoratori stranieri, pur mantenendosi costantemente al di sopra di quello dei lavoratori autoctoni, ha avuto una costante contrazione, calando dal 2010 al 2014 di 5,5 punti per i cittadini comunitari e di 4,1 punti per quelli extracomunitari.
Riduzioni assai più elevate rispetto ai -0,8 punti percentuali rilevati nel medesimo periodo per gli occupati italiani. I disoccupati stranieri sono aumentati nel 2014 di 11.000 unità, arrivando a 465.700, per un tasso di disoccupazione del 16,9%.