Antonio FOCCILLO: comunicato Stampa del 11/06/2015
Foccillo: Grande alleanza lavoratori e cittadini
Foccillo: Grande alleanza lavoratori e cittadini
11/06/2015  | Sindacato.  

 

L’excursus delle riforme

 

Sul tema della cancellazione delle Province vale la pena ricordare che nella XIII legislatura (governi Prodi, D’Alema, D’Alema 2 e Amato) erano stati presentati 56 disegni di legge per l’istituzione di nuove province, decaduti nel maggio 2001 e nella XV (Governo Prodi) ne furono proposti 46, decaduti nell’aprile 2008, successivamente la legge delega sul federalismo fiscale (n.42/2009) aveva dato garanzia alle Province di autonomia di entrata e di spesa, attraverso tributi propri, compartecipazioni e fondi perequativi, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione. Il successivo cambiamento di rotta dopo che per anni la provincia era stata una risorsa a disposizione dei partiti per distribuire cariche, fa diventare la Provincia capro espiatorio a cui imputare agli occhi dell’opinione pubblica le responsabilità maggiori dell’aumento incontrollato dei costi della politica. Così negli ultimi giorni del maggio 2010 (Governo Berlusconi), in occasione della predisposizione della manovra finanziaria e, al fine di trovare le risorse necessarie, si era ipotizzato – e poi escluso – di operare con legge statale (o meglio con decreto-legge) la cancellazione delle Province con meno di 220.000 abitanti. La Camera dei Deputati il 7 luglio 2011 bocciò a larga maggioranza un ordine del giorno sulla soppressione delle Province.

 

Il Governo Monti, che nella sua frenesia di azioni a favore della finanza fece pagare un tributo molto elevato ai lavoratori e pensionati di questo Paese con provvedimenti che dovevano ridurre il debito che invece è passato da 1875,917 mld del febbraio 2011 a 1935,829 del gennaio 2012 con un aumento di 59,912 miliardi di euro dando vita ad una stagione di grande sacrificio per il tutto il popolo italiano, ripropose il tema dell’abolizione delle province. Con una forte dose di demagogia sui risparmi della spesa pubblica, avviò una fase di risanamento dell’economia italiana, come da dettati dell’austerity europea, voluta dalla Germania, e fra i tanti provvedimenti che andavano in quel senso, abolì anche alcune province riducendole da 105 a 70. La motivazione fu che le...

 

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