Roma 20.5.2015
Il Ricordo
Abbiamo voluto svolgere il nostro attivo il 20 maggio perché è una data che ricorda il sedicesimo anniversario dell’uccisione di Massimo D’Antona da parte delle Nuove Brigate Rosse.
Eravamo, come stamani, ad un convegno, allora della Funzione pubblica Cgil, quando ci giunse la notizia. Fummo colpiti e restammo increduli. Non potevamo immaginare e né ci volevamo credere che fosse avvenuto un nuovo assassinio brigatista. Tutti eravamo convinti che la minaccia terroristica fosse stata debellata per sempre. Invece, dopo 11 anni dall'ultimo assassinio si ripresenta sulla scena politica di nuovo il terrorismo.
Oggi lo vogliamo commemorare e ricordare il suo impegno per relazioni sindacali corrette e per una reale contrattazione. Insieme con lui ricordiamo anche Marco Biagi altro giuslavorista riformista.
Il 20 maggio è, anche, l'anniversario dello Statuto dei lavoratori (1970), che dopo 35 anni è ancora da considerarsi una conquista di civiltà giuridica. Infatti, quella legge segnò profondamente l'assetto dei rapporti sindacali e politici del nostro paese.
Massimo D’Antona venne da quella scuola di Giuslavoristi.
Noi vogliamo ricordare la stagione di dialogo e confronto fra governo e sindacati che con D’Antona raggiunse il culmine nella stesura delle regole e nelle relazioni fra le parti basate sul rispetto dei diversi ruoli.
Si affermò una visione giuslavorista della contrattazione, che come nel privato, riguardava tutte le materie del rapporto di lavoro e divenne strumento essenziale anche nel rapporto fra pubblica amministrazione e sindacato. Proprio la sua esperienza di giurista del lavoro lo portò ad impegnarsi in maniera determinante al processo di "piena contrattualizzazione" del pubblico impiego...
