Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 21/05/2015
Istat: stranieri in Italia, più della metà si trova bene
Istat: stranieri in Italia, più della metà si trova bene
21/05/2015  | Sindacato.  

 

(AGI) - Roma, 20 mag. - Più della metà degli stranieri si trova bene in Italia e più di un terzo molto bene, anche se con marcate differenze territoriali. E' quanto emerge dal Rapporto annuale 2015 dell'Istat. La comunità che si trova meglio nel nostro Paese e' quella dei filippini, seguita da ucraini e romeni, mentre sono i cinesi a dichiarare di trovarsi peggio in Italia.

 

La valutazione delle proprie condizioni di vita da parte degli stranieri risente delle specificità territoriali: la situazione migliore si osserva tra quanti vivono nelle città del Centro-nord: qui, e nella 'città diffusa', si riducono le distanze tra le diverse collettività, mentre nelle aree meridionali, ad eccezione dei centri urbani, la percezione di vivere bene si rafforza non solo per i filippini, ma anche per romeni, albanesi, marocchini, tunisini e indiani e quindi le differenze tra le diverse collettività aumentano.

 

Tra gli stranieri che esprimono una valutazione molto positiva delle proprie condizioni di vita in Italia, a parità delle altre condizioni, non emergono differenze tra uomini e donne. Sono oltre il 60% gli stranieri che sostengono di parlare e comprendere l'italiano molto bene, ma di avere difficoltà a scrivere e leggere (58,4 e il 49,8%). Il 60% degli stranieri parla in italiano con gli amici e il 38,5% in famiglia.

 

Più di otto cittadini stranieri su dieci hanno nella propria rete di relazioni sociali persone cui potersi rivolgere in Italia. I territori del Centro-nord, e soprattutto le città, sono i contesti in cui gli stranieri possono contare su una solida rete sociale di riferimento (87,1 per cento). Il 61,9% ha una rete di soli connazionali (soprattutto familiari), il 15,5% di soli italiani, il 20% ha una rete mista. Gli stranieri che vivono in Italia da più tempo e quelli che non hanno difficoltà con la lingua italiana hanno una maggiore propensione a sviluppare relazioni personali con gli italiani: una situazione di vantaggio - rileva l'Istat - si osserva anche per le donne straniere, probabilmente connessa al fatto che hanno più occasioni di frequentare persone italiane e sono più spesso coinvolte in forme di socializzazione al di fuori della famiglia.

 

Tra i bambini stranieri (6-13 anni), tra i quali e' forte la presenza di seconde generazioni, molti hanno amici sia italiani che stranieri (83%); circa uno su dieci ha amici soltanto italiani, mentre il 2,6 per cento ha soltanto amici connazionali. Il 69,1 per cento dei bambini stranieri, inoltre, ha il migliore amico di nazionalità italiana: tale preferenza e' simile in tutte le diverse aree del Paese. (AGI) .