Roma, (Adn Kronos) 11 aprile 2015 - Dal 2005 al 2014 le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia verso i loro Paesi di origine hanno raggiunto la cifra considerevole di quasi 60 miliardi di euro, 59 miliardi e 266 milioni per la precisione. Lo rivela un'analisi del Centro Studi "ImpresaLavoro" su elaborazione di dati Bankitalia. Dieci anni su cui ha agito pesantemente la crisi economica. Dai dati sulla ripartizione per anno si osserva, infatti, come le cifre si siano notevolmente contratte negli ultimi anni: dai 7,394 miliardi del 2011 ai 6,833 miliardi del 2012 (-7,6%) fino ai 5,533 miliardi del 2014 (-38%).
Limitatamente a quest'ultimo anno, dice ancora ImpresaLavoro, si osserva inoltre come i lavoratori stranieri che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro siano stati quelli residenti in Lombardia (1 miliardo e 119,4 milioni), nel Lazio (985,1 milioni), in Toscana (587,1 milioni), in Emilia-Romagna (459,7 milioni), in Veneto (426,3 milioni) e in Campania (306,7 milioni). Quanto alle diverse nazionalità, 176 gli Stati di appartenenza, risulta che nel 2014 i lavoratori stranieri in Italia che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro sono quelli romeni (876 milioni) e cinesi (819 milioni).
A seguire, fortemente distanziati, si collocano quelli provenienti dal Bangladesh (360 milioni), dalle Filippine (324 milioni), dal Marocco (250 milioni), dal Senegal (245 milioni), dall'India (225 milioni), dal Perù (193 milioni), dallo Sri Lanka (173 milioni) e dall'Ucraina (144 milioni).
Decisamente più contenute le somme che i lavoratori provenienti dai principali Paesi dell'Unione europea hanno trasferito in patria nell'ultimo anno: al primo posto della classifica risultano gli spagnoli (42,9 milioni), seguiti dai francesi (29,4 milioni), dai tedeschi (27,8 milioni), dai britannici (21,5 milioni) e infine dai greci (12,2).