Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 09/04/2015
UIL e UIL Scuola hanno condiviso critiche e proposte al DDL sull'Istruzione all'esame del Parlamento
UIL e UIL Scuola hanno condiviso critiche e proposte al DDL sull'Istruzione all'esame del Parlamento
09/04/2015  | Sindacato.  

 

 

Riforma del sistema nazionale di istruzione. UIL e UIL Scuola hanno condiviso con altre ventotto associazioni critiche e proposte al DDL sull'Istruzione attualmente all'esame del Parlamento;  le osservazioni hanno trovato sintesi nel documento "La scuola che cambia il Paese. Appello al Parlamento."

 

 

La scuola che cambia il paese
 
Appello al Parlamento
 
 
 
Ci rivolgiamo al Parlamento per chiedere di cambiare il disegno di legge sulla scuola presentato dal Governo. Rappresentiamo studenti, insegnanti, genitori, forze sociali e sindacali, associazioni interessate a una scuola buona. I vari governi che si sono succeduti dal 2011 a oggi, tuttavia, nonostante le proposte di confronto avanzate, non ci hanno mai dedicato uno spazio di ascolto.
 
 
L'investimento di tre miliardi nella scuola pubblica può essere una positiva inversione di tendenza, se finalizzato a innalzare i livelli di istruzione e di competenza di tutto il Paese e a contrastare le gravi diseguaglianze socio-culturali e territoriali che condizionano gli esiti scolastici.
 
 
Siamo convinti che senza la partecipazione attiva dei soggetti che rappresentiamo, nessuna riforma possa raggiungere questi obiettivi decisivi per lo sviluppo del Paese. La consultazione sui temi della “Buona Scuola”, come dimostrato dagli stessi dati esposti dal MIUR, non ha purtroppo coinvolto il Paese nell’auspicato dibattito capillare. Pertanto, consideriamo indispensabile aprire un ampio confronto nel Paese per delineare una visione generale, il più possibile condivisa, sul nuovo ruolo della scuola nella società della conoscenza. A questo proposito riteniamo decisivo partire dal diritto di ogni persona all'apprendimento permanente come base per un progetto complessivo di cambiamento del sistema educativo italiano.
 
 
Pur rappresentando organizzazioni con punti di vista anche molto diversi, abbiamo individuato in cinque punti le proposte per cambiare il disegno di legge presentato dal governo: Diseguaglianze. I risultati delle indagini internazionali dicono che la nostra scuola è penalizzata dall'essere tra le più diseguali d'Europa, con il rendimento degli studenti legato non tanto al merito individuale quanto al contesto territoriale e alle scelte dell'indirizzo e dello specifico istituto. Il fatto che ci siano, di norma, basse differenze di rendimento all'interno della stessa scuola e alte differenze fra scuole diverse significa che il contesto socio-economico delle scuole stesse incide al momento più di quello delle famiglie sui risultati dei discenti.
 
 
Potenziare l'autonomia scolastica significa allora ridurre le diseguaglianze che frenano il diritto al successo formativo di ogni studente e la crescita di qualità dell'intero sistema.
 
 
L'organico dell'autonomia non deve essere destinato prioritariamente alla copertura delle supplenze, ma al rafforzamento delle strategie per combattere la dispersione scolastica e a promuovere il successo scolastico di tutti. Si deve sviluppare quel progetto di scuola che non è la somma di mille progetti, ma corrisponde alla costruzione di curricoli che sappiano misurarsi con i nuovi modi di apprendere e di vivere dei giovani, facendo della scuola un laboratorio permanente di innovazione educativa, partecipazione ed educazione civica. Per fare questo ci vogliono sperimentazione e costante ricerca, così che la scuola possa assumere anche un ruolo centrale nel sistema nazionale di formazione degli insegnanti.
 
 
E’ altresì fondamentale garantire l’accesso al diritto allo studio, nel rispetto...