: comunicato Stampa del 30/03/2015
Il Coordinamento PO UIL agli Stati Generali delle Donne
Il Coordinamento PO UIL agli Stati Generali delle Donne
30/03/2015  | Sindacato.  

 

Roma, 27 marzo 2015 -  Il Coordinamento PO e Politiche di Genere della UIL parteciperà attivamente agli Stati Generali delle Donne, costituitisi a Roma lo scorso 5 dicembre per riflettere sul tema del lavoro femminile e condividere le esperienze, le soluzioni e i contributi di imprenditrici, artigiane, docenti universitarie, libere professioniste, politiche e cittadine  in vista di Expo e della “conferenza mondiale delle donne, Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26-27-28 settembre 2015.

 

Presso la Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri - alla presenza dell’on. Giovanna Martelli, Consigliera del Presidente del Consiglio per le pari opportunità, e della Vice Presidente del Senato sen. Valeria Fedeli,  si è tenuta, il 27 marzo scorso,  la conferenza stampa “Da Roma verso le Regioni fino alla conferenza Mondiale delle donne in #Expo2015”, con l’obiettivo di presentare il lavoro degli Stati Generali delle donne nelle Regioni, volto ad apportare contributi, in stretta relazione con quanto fatto a livello nazionale, che saranno ricompresi in un documento da presentare nella Sede di Expo a settembre.

 

È necessario rilanciare il ruolo delle donne nel lavoro, ricercando il mainstreaming per costruire una società italiana ed europea e più inclusiva e più equa per tutti.

 

L’evento previsto a Milano evidenzierà quanto le donne, il loro lavoro, le loro capacità e competenze siano in grado di offrire per la ripresa economica italiana. Ma per questo, occorre ricostruire un tessuto sociale, attualmente in pezzi a causa della crisi economica e occupazionale,  che sia rispettoso di ambedue i generi e all’interno del quale la “questione femminile” venga vista come l’opportunità per il nostro Paese per ritornare a giocare un ruolo importante tra gli stati più avanzati. Non si può fare a meno del contributo femminile anche per ricomporre un’etica dove i valori condivisi di equità, di giustizia sociale e di partecipazione non subalterna nei processi di sviluppo non siano un miraggio ma un’opportunità concreta per migliorare - tutti insieme – il nostro Paese.