: comunicato Stampa del 11/03/2015
Alle Politiche di genere occorre il Ministero delle Pari Opportunità. Mannino risponde a Servidori
Alle Politiche di genere occorre il Ministero delle Pari Opportunità. Mannino risponde a Servidori
11/03/2015  | PariOpportunità.  

 

Al termine del suo mandato, la Consigliera Nazionale di Parità, Servidori,  ha voluto  regalare alle donne un suo lascito ricco di consigli ed esortazioni.

 

È pur vero, come afferma Servidori -  che attualmente ci sono due Organismi nazionali di parità per le donne e che – date le ristrettezze economiche  cui detti organismi hanno dovuto far fronte – potrebbero in qualche modo sovrapporsi con qualche inopportuna sovrapposizione di ruoli e di competenze.

 

Radunare le energie potrebbe essere il giusto suggerimento ma alle suggestioni della Consigliera Nazionale è opportuno anteporre la necessità di uno “spazio” dedicato alla pari opportunità nel lavoro e nella società e che di organismi deputati a tale ufficio ce ne vorrebbero di più e non ridursi ad un unico istituto monocratico dove le decisioni sono prese e assunte in maniera spesso autocratica.

 

La Presidenzadel Consiglio potrà (e lo farà, senza dubbio) esercitare un ruolo di  grande pressione a che la declinazione della parità di genere sia fatto compiuto nella società italiana, ma le discriminazioni, le violenze e gli abusi sul lavoro sono tuttora il frutto avvelenato di una inadeguata gestione della cosiddetta questione femminile e che riguarda essenzialmente i diritti delle donne nel lavoro. Guardando al futuro, è più che mai necessario il ripristino del Dicastero delle Pari Opportunità retto da un Ministro con l’incarico  di creare tra le diverse Istituzioni  e Ministeri, quelle azioni di mainstreaming, mai realizzate nel nostro Paese e che sono alla base della ancora limitata efficacia delle politiche di genere.

 

Le problematiche relative all’immigrazione, al lavoro non tutelato, alle discriminazioni sulla base di diversi orientamenti sessuali alle esclusioni sul lavoro, sono ancora assai presenti e non risolte - come non risolta, a dispetto dei proclami di propaganda – la questione delle dimissioni in bianco. E non è certo risolta la questione della maternità.

 

Per cui, se da un lato è rimarchevole l’attenzione della Presidenza del Consiglio  nei confronti della presenza e della valorizzazione delle donne nella società, dall’altro, però,  è importante sostenere e chiedere che il mainstreaming e l’empowerment femminile vengano declinati in appositi organismi che sappiano fare buon uso di quanto, in termini anche puramente economici, sono in grado di produrre nella loro diversità. E questo è compito di un apposito ministero che – come avvenuto in altri Paesi europei a noi vicini - ci possa regalare  finalmente una legge sulla parità tra i generi.

 

Maria Pia Mannino

 

Roma 10 marzo 2015