Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 28/01/2015
Alzare il livello di democrazia e di inclusione sociale nel nostro Paese
Alzare il livello di democrazia e di inclusione sociale nel nostro Paese
28/01/2015  | Sindacato.  

 

Al via Legge di iniziativa popolare per il riconoscimento della minoranza linguistica e culturale Rom e Sinti

 

Roma, 27 gennaio 2014 - Realizzare gli articoli 3 e 6 della Costituzione:  uguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, etnia, lingua e religione, tutelando le minoranze linguistiche con apposite norme; contrastare ogni forma di discriminazione e pregiudizio nei confronti della popolazione Romanì, tutelandone il patrimonio linguistico – culturale; superare i campi nomadi, favorendo concrete misure di inclusione sociale. Sono questi gli obiettivi della legge di iniziativa popolare lanciata dalla Federazione Rom e Sinti Insieme, nel corso di una conferenza stampa tenuta alla Camera a cui hanno partecipato rappresentanti della UIL, Cgil, Arci, Partito Radicale, PRC, Sos Razzismo, Nessun Luogo è Lontano; associazione Cittadinanza e minoranze, S. Egidio e numerose altre organizzazioni. Ha presieduto la conferenza Dijana Pavolovic, portavoce della Federazione. Luigi Manconi, Pres. Commissione Diritti Umani del Senato, è intervenuto a favore dell’iniziativa anche perché: “tutelare i diritti degli ultimi qualifica il livello di democrazia di un Paese”. Rita Bernardini, segretaria del Partito Radicale ha ricordato che “laddove c’è strage di diritti, si rischia che ci sia anche strage di democrazia”. L’iniziativa di legge popolare – che la UIL appoggia - si propone di includere la minoranza Romanì, tra quelle tutelate dalla legge 482/1999, che garantisce diritti come quello allo studio, all’insegnamento della lingua e diffusione della cultura.

 

Nel corso dei prossimi sei mesi comitati locali in costituzione nelle varie città d’Italia, si attiveranno per la raccolta di almeno 50 mila firme valide necessarie alla formale presentazione della legge.

 

“Sarà una difficile battaglia di carattere politico, ma anche culturale” hanno concordato Giuseppe Casucci e Piero Soldini, rispettivamente rappresentanti della UIL e della CGIL: “i pregiudizi nei confronti di Rom e Sinti sono vecchi e radicati e sono il principale veleno che ha impedito finora di attuare misure concrete di inclusione sociale”.

 

Una campagna mediatica che ha permesso nel 2008 la politica di segregazione nei campi Rom, la schedatura delle persone (persino dei minori) e – da parte del Governo di allora - la promulgazione di uno  “stato di emergenza nomadi”, che ha fruttato lauti guadagni per i faccendieri e che è stato poi condannato dalle istituzioni europee.