: comunicato Stampa del 12/12/2014
Non è sacrificando i diritti che si produce crescita
Non è sacrificando i diritti che si produce crescita
12/12/2014  | Sindacato.  

 

Il Coordinamento Diritti UIL esprime profondo entusiasmo per la decisione presa dalle strutture nazionali di Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno e Mit (importanti associazioni si occupano dei diritti lgbt) di aderire allo sciopero generale indetto dalle Organizzazioni sindacali UIL e CGIL per l’intera giornata del 12 dicembre.

 

In linea con quanto sostengono UIL e CGIL, anche le associazioni in questione si dicono preoccupate «per la deriva dispotica e per i veri e propri arretramenti che la politica del Governo Renzi sta mettendo in campo, attraverso il Jobs Act e la legge di Stabilità, ma anche per le numerose inottemperanze e gli impegni mai rispettati».

 

«Il modello Renzi, che promette la crescita pagandola con la moneta dei diritti, non può essere un orizzonte auspicabile per il nostro Paese», scrivono le associazioni in una nota congiunta che proseguono facendo altresì presente che anche gay, lesbiche e trans sono a loro volta lavoratori e lavoratrici e, in quanto tali, non possono più tollerare il perdurare dell’assenza di uguali diritti e irrispettosità nella considerazione delle individuali identità.

 

«Situazione ancor più grave – aggiunge Pietro Nocera, responsabile nazionale Coordinamento Diritti UIL – se si considera che sul tema delle tutele e dei diritti stiamo per giunta assistendo ad un profondo arretramento sociale, culturale e normativo».

 

Anche le associazioni lgbt considerano «inammissibile lo stile padronale con cui il Governo Renzi volta le spalle alle parti sociali, delegittimando i luoghi del sindacato e dell’associazionismo, preferendo ad essi la grande imprenditoria e l’alta finanza». Per questo, fanno sapere i rappresentanti del movimento lgbt, la protesta diventa quindi «necessaria e improcrastinabile» e alla stessa esprimono «pieno e convinto sostegno».