Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 05/12/2014
Immigrati in Italia: imprenditori grazie agli incentivi regionali
Immigrati in Italia: imprenditori grazie agli incentivi regionali
05/12/2014  | Sindacato.  

 

investireoggi

 

di Alessandra De Angelis

 

Siamo abituati a pensare agli immigrati in Italia come a persone che sbarcano sul nostro territorio e iniziano a delinquere, senza adoperarsi in niente di costruttivo; o ancora, li vediamo come crumiri disposti a svolgere mansioni considerate troppo basse e sottopagate dagli italiani.

 

In realtà, benché in misura sicuramente ridotta, esistono agevolazioni per l’imprenditoria degli immigrati in Italia: la Camera di Commercio di Lecco, ad esempio, in collaborazione con Punto Nuova Impresa e con Comitato Imprenditoria Femminile di Lecco, ha organizzato un workshop, che si terrà mercoledì 17 dicembre presso la “Casa dell’Economia”, sull’imprenditorialità multietnica allo scopo di fornire le indicazioni utili riguardo gli aspetti amministrativi e finanziari per l’apertura di un’impresa.

 

Agevolazioni per gli immigrati in Italia: come funzionano i prestiti per stranieri finalizzati

 

Ma non è solo Lecco ad avere a cuore lo sviluppo imprenditoriale degli stranieri che vivono nel nostro territorio, sia come residenti che come domiciliati: anche nel resto d’Italia (ad esempio nella provincia di Roma, con il bando “Impresa senza frontiere”) sono presenti iniziative dedicate agli immigrati, come i finanziamenti, i contributi all’avvio, le scuole di formazione e il tutoraggio.

 

Prestito d’onore e truffe all’INPS

 

Purtroppo, come sempre accade, le belle iniziative presentano anche dei risvolti negativi: è il caso delle truffe perpetrate ai danni dell’INPS da parte di cittadini stranieri immigrati in Italia e poi spariti dopo aver ottenuto il “prestito d’onore”, ovvero una somma di denaro pari a circa 20 mila euro, rilasciata grazie alla Legge 223 del 1991 e finalizzata a sostenere i costi dell’apertura di una partita Iva per un’attività imprenditoriale. La scoperta è avvenuta in Veneto, ma la Guardia di Finanza sta pianificando un controllo su scala nazionale.