Nessuna sorpresa dai dati Istat sul lavoro sommerso: dimostrano che rimane altissimo il numero di lavoratrici e lavoratori a cui non si applicano contratti collettivi, diritti e tutele. Nel 2021 sono circa 3 milioni di persone.
Purtroppo, si assiste a un perdurante stallo nel piano di rafforzamento del sistema dei controlli. Avevamo chiesto assunzioni straordinarie di ispettori che si sono esaurite solo con quanto previsto dai precedenti Governi e sono comunque altamente insufficienti per contrastare un fenomeno di così larga portata. Nulla è previsto per i prossimi anni ai fini dell'innalzamento del numero di aziende da ispezionare e dei controlli, per combattere una piaga che ha risvolti sociali e di tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Il Piano Nazionale per il contrasto al lavoro sommerso, previsto dal Pnrr, rischia di essere un flop se non si procede, quanto prima, a ulteriori assunzioni di personale ispettivo, unitamente a misure per far emergere il sommerso, quali i patti territoriali contro l'illegalità, ma anche a misure agevolative, quali, ad esempio, l'innalzamento delle detrazioni per le lavoratrici e lavoratori domestici, settore quest'ultimo contraddistinto da un altissimo tasso di irregolarità lavorativa.
Roma, 13 ottobre 2023