Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 02/10/2023
Mare Nostrum o mare mortuum?
Mare Nostrum o mare mortuum?
02/10/2023  | Sindacato.  

 

 

Il 3 ottobre di ogni anno si celebra l’anniversario della tragedia che, nella stessa data nel 2013, costò la vita a 368 migranti a pochi metri dalle sponde di Lampedusa. E ancor oggi si continua ad assistere a tragedie che in un decennio nel Mar Mediterraneo sono costate la vita a circa 26 mila persone. L’anno con più morti e dispersi è stato il 2016, con oltre 5.100 scomparsi durante fortunose traversate. Secondo l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni la rotta che collega Tunisia e Libia all’Italia è considerata la più letale al mondo. Malgrado questo triste primato, per la UIL, non si è fatto abbastanza per evitare queste tragedie, sia sul piano dei soccorsi in mare, sia su quello della lotta al traffico delle persone: la guardia costiera e le navi delle ONG hanno mostrato certamente un grandissimo impegno delle attività di salvataggio; lodevole sforzo che purtroppo non è bastato anche per il disdicevole disimpegno di Frontex. Sull’altro fronte, inoltre, il Governo sembra più impegnato ad inveire contro le navi delle ONG o a emettere norme che calpestano i diritti fondamentali della persona, senza offrire una politica efficace di gestione dei flussi migratori, favorendo canali legali e sicuri d’ingresso.
Per la UIL, serve una politica lungimirante, capace di guardare al medio e lungo periodo, capace di rispondere ai bisogni di una Italia in grave crisi demografica e, al contempo, ai legittimi sogni di chi rischia la vita alla ricerca di un futuro migliore.

 

Roma, 2 ottobre 2023