(di Beppe Casucci) Roma, 5 settembre 2023 - I cambiamenti climatici, l’estate, l’instabilità di paesi come la Libia e la Tunisia, nonché i conflitti in molti paesi africani stanno aumentando notevolmente la pressione migratoria verso il nostro Paese. I risultati li vediamo nei numeri conteggiati quotidianamente dal cruscotto statistico, curato dal Dipartimento Libertà Civili ed Immigrazione del Ministero dell’Interno. Sono dati parziali che conteggiano gli arrivi via mare (non tutti) ma che non tengono conto degli altri arrivi, via terra, attraverso la cosiddetta rotta Balcanica. Parziali, ma significativi di una tendenza preoccupante che non si risolve con le sparate ideologiche, come quelle di
Malgrado le roboanti dichiarazioni del governo di turno e le accuse a quelli precedenti di
I mesi peggiori sono stati, ovviamente quelli estivi (con punte di 26 mila arrivi nel mese di agosto), ma in realtà sin da gennaio si è visto che la tendenza al rialzo riguardava tutti i mesi del 2023, malgrado leggi draconiane come il decreto Cutro, gli accordi con la Tunisia e la Libia, la costruzione di nuovi centri per i rimpatri che ogni anno non superano mai la cifra di 5/6 mila, per varie ragioni ed accordi difficili da raggiungere con i paesi di origine e di transito dei migranti.
I Paesi di provenienza sono: Guinea (13.966 arrivati); Costa D’Avorio (13.466), Tunisia (10.174), Egitto (8.154), Bangladesh (7.344), Burkina Faso (6.397), Pakistan (6.212) e Siria (4.616). Seguono Camerun, Mali ed altri con quote minori.
In controtendenza i minori stranieri non accompagnati che totalizzano alla data di oggi quota 10.727, tanti ma comunque inferiori alla cifra del 2022 con oltre 14 mila arrivi. Dati sicuramente parziali, anche perché molti migranti cercano di evadere i controlli ed attraversare clandestinamente l’Italia per poter poi raggiungere le loro famiglie in altri Paesi europei.
C’è da chiedersi infine come l’attuale Esecutivo pensi di affrontare la crescente pressione migratoria, visto che sul piano dell’accoglienza e delle politiche di integrazione, non solo si è fortemente carenti, ma si pensa di liberare spazio nei centri di accoglienza, buttando per strada chi è arrivato qualche mese prima. Una logica di gestione della politica migratoria stupida ed inumana...
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