La decisione del Governo di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche è un primo passo nella direzione da lungo tempo indicata dalla Uil. Esattamente un anno fa, l’avevamo sollecitata a carico di quelle multinazionali che hanno tratto enormi vantaggi dalla pandemia.
Oggi, proprio alla luce di questo provvedimento, che è anche una risposta a chi aveva considerato la nostra proposta populista e irrealizzabile, rinnoviamo la richiesta di allargare il campo di questa tassazione a tutte le multinazionali e a quelle imprese che hanno realizzato o stanno macinando extra profitti.
Non si tratta di un’idea rivoluzionaria: l’avanzò Keynes e durante la prima guerra mondiale qualcosa di simile l’applicarono anche gli Stati Uniti e il Regno Unito. Senza contare che, in Italia, ha anche un suo solido fondamento costituzionale nell’articolo 53 che sottolinea la funzione redistributiva del sistema fiscale. Insomma, il provvedimento del Cdm è un primo passo di equità e giustizia sociale, ma ci vuole più coraggio, anche in considerazione del fatto che l’UE ha stimato un gettito aggiuntivo, a livello europeo, di oltre 200 miliardi. Il Governo, dunque, completi l’opera che ha appena iniziato.
Ci saranno, così, risorse sufficienti per assistere lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, giovani e imprese che, da due anni a questa parte, stanno subendo le pesantissime conseguenze economiche di una tragedia planetaria, prima sanitaria e ora bellica.
Roma, 19 marzo 2022
