: comunicato Stampa del 11/02/2021
Giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza
Giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza
11/02/2021  | PariOpportunità.  

 

11 febbraio 2021 - Sono solo 55 le donne, rispetto agli 861 uomini, che hanno ricevuto il premio Nobel. Tra le vincitrici molte in ambito letterario e dei diritti, ma solo 24 in ambito scientifico, e il numero non rende giustizia a tutte coloro, come Mileva Maric, moglie di Albert Einstein, che sono state oscurate e anche “derubate” delle loro scoperte da mariti e colleghi con cui erano costrette a collaborare per poter andare avanti in un sistema che non le rispettava e non riconosceva il loro valore.

 

Nel terzo millennio, iniziato da ben 21 anni, il binomio “donne e scienza” stride tuttora alle orecchie di molti. Ma una rapidissima carrellata evidenzia come molti successi e scoperte sono legate a nomi femminili: Marie Curie – un nobel in fisica ed uno in chimica -, la bellissima Hedy Lamarr, inventrice del sonar e della tecnologia alla base del wi-fi, Maria Montessori, una laureata in medicina che ha innovato la pedagogia, e tra quelle più vicine a noi Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Fabiola Gianotti, Ilaria Capua… Negli ultimi mesi è stato proprio un team di ricercatrici a identificare il virus del Covid-19.

 

Nonostante ciò, le ragazze non sono incentivate a scegliere le cosiddette materie STEM - Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica - per continuare gli studi. Ad oggi solo il 16,5% delle giovani si laurea in facoltà scientifiche contro i 37% dei maschi, a causa dei troppi pregiudizi e stereotipi che le allontanano dal sogno di poter lavorare in ambiti e su materie che pure le appassionano (tra gli studenti con migliori performance scolastiche, solo 1 ragazza su 8 aspira a lavorare come ingegnere, a fronte di 1 su 4 ragazzi).

 

E’ una grossa mancanza la scarsa presenza delle donne nel mondo delle scienze. Molte volte “non ci vuole una scienza ma ci vuole una scienziata”, come dice un hashtag che sta girando per chiedere investimenti economici e culturali a sostegno delle donne nelle STEM.

 

Serve infatti un approccio diverso, un pensiero differente, per poter risolvere problemi complessi attraverso strade diverse. Una presenza femminile che è arricchimento, completamento, potenziamento. Un valore aggiunto che si può ottenere solo a patto che tutte le forze in campo condividano lo stesso obiettivo.

 

Serve condividere e sostenere un cambiamento culturale per sradicare gli stereotipi, cambiamento che deve iniziare in famiglia e nel sistema dell’educazione e dell’istruzione. Serve sostenere l’accesso universitario con agevolazioni economiche alle ragazze che si iscrivano alle materie STEM, serve prevedere una presenza paritaria nei luoghi decisionali a tutti i livelli per poter assicurare che entrambe le metà della mela contribuiscano a costruire il futuro.

 

Ma soprattutto serve garantire alle donne quell’accesso al lavoro che è alla base dell’indipendenza, economica e sociale, che consente di esser libere anche nelle decisioni - di essere madre, per esempio.

 

Come UIL abbiamo puntato un grosso faro su questo obiettivo, diventato un punto centrale di tutte le nostre proposte. Ci auguriamo di poter essere leader di quel cambiamento necessario per poter davvero realizzare la vera parità e la vera uguaglianza, a partire dal concetto che ciò che si fa per le donne si fa per le famiglie e per l’intera società.