I dati resi noti oggi dal Censis dimostrano con fredda chiarezza quanto siano concrete le nostre preoccupazioni: il futuro è a rischio.
Aumentano paure, incertezze, disuguaglianze, povertà. I numeri raccontano la vita dell´Italia in questo momento e quello che vediamo non ci piace. Abbiamo bisogno, ora, di un progetto serio per disegnare il domani.
La pandemia ha messo in evidenza tutte le contraddizioni e i nervi scoperti del nostro paese: il 76% del totale dell'occupazione persa appartiene a giovani e donne.
Il gap occupazionale e retributivo di genere, la sofferenza delle categorie più fragili, l'iniqua distribuzione della ricchezza, la perdita di opportunità per i giovani, i troppi lavoratori invisibili e precari sono un fardello pesante e, oramai, inaccettabile. Bisogna investire in infrastrutture materiali e immateriali, rimettere in moto l'ascensore sociale, dare slancio alla produttività e coltivare menti brillanti anche attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione digitale.
Non c'è tempo da perdere: chiediamo al Governo lucidità e certezze. Il piano NextGenerationEU è un'opportunità da cogliere subito per mettere in atto un vero processo di cambiamento verso una società inclusiva, basata su una solida crescita economica, sul valore del lavoro, sull'innovazione. Servono progetti concreti che puntino insieme a un'unica visione. Su questo chiediamo il coinvolgimento diretto delle parti sociali e dei sindacati, con un dialogo aperto e costruttivo.
Bisogna, inoltre, rinnovare presto i contratti: sono milioni i lavoratori, pubblici e privati, che attendono il rinnovo. Accrescere il potere contrattuale dei lavoratori dipendenti e aumentare il loro potere d'acquisto è essenziale per far ripartire i consumi e l'economia.
"Prima la Vita" è stato il nostro punto fermo durante la pandemia: sacrifici e senso di responsabilità hanno permesso di resistere a una situazione difficile e inaspettata, ma dobbiamo vigilare affinché l'emergenza non porti con sé la riduzione delle tutele e dei diritti individuali e collettivi.
È bene che la politica riesca a guardare oltre le prossime elezioni: si colgano tutte le opportunità e si sfrutti ogni possibilità per ricostruire il Paese.
Roma, 4 dicembre 2020